venerdì 31 luglio 2009

Vacanze intelligenti


Pensavo fosse una sciocchezza. Mi sbagliavo.
Pensavo fosse una sciocchezza sostenere che se una città programma e promuove con un certo anticipo le date dei propri grandi eventi, riesce in questo modo a orientare i flussi di turismo.
Invece è vero.
Io, per esempio, avendo saputo con un minimo anticipo che a Napoli si terrà la festa di Piedigrotta dal 3 al 13 settembre, in quei dieci giorni me ne vado da un'altra parte.

mercoledì 29 luglio 2009

Nel caso passasse di qui un assessore


Un po' di tempo fa, quando a Napoli si parlava di turismo in crisi, per un mio virus pensai che la possibile chiave per il rilancio fosse ospitare eventi sportivi. Ma non la Coppa America di vela, ché a Bagnoli non siamo pronti. Non gli Europei di calcio, ché il San Paolo non è adeguato. Non una partita del Sei Nazioni, ché per il rugby non abbiamo uno stadio. Non i Mondiali di basket, ché il Palargento non è mai stato ricostruito. Non la Coppa del mondo di scherma, ché la palestra del Collana a volte è agibile e a volte no.
Pensavo che la chiave fosse ospitare in questi impianti inadeguati per i grandi eventi, dei piccoli eventi. Nel senso di eventi per i piccoli. Insomma gare di 5/6/7 giorni per gli atleti che nello sport si chiamano juniores, e nella vita normale sono detti minorenni. Quelli che dietro si portano la mamma, il papà, il fratello, la sorella, forse la nonna, magari il cane. Per esempio: i campionati giovanili di tiro con l'arco ad Agnano. Il bambinificio va alla grande. Lo pensavo, e mi domandavo quale fosse l'errore nel mio ragionamento, visto che mi pareva tutto molto semplice.
L'errore non c'era. Forse. Oppure sbagliano anche al New York Times, dove sono raffinati e aggiungono un dettaglio in più. Devono essere eventi femminili. Hanno scoperto che funzionano più degli omologhi maschili.

sabato 25 luglio 2009

La gara dei Tarzan


Dopo i tuffi, singoli e in coppia; dopo piroette, ballettini, apnee e sincronizzazioni varie; dopo partite di pallanuoto in cui scopro che la favorita si chiama Montenegro e la Russia non c'è (ai Mondiali non c'è la Russiaaaaaaa? Ma cosa mi sono perso in questi anni?); dopo chilometri di bracciate in mare a Ostia, fra meduse, alghe tossiche e schiume; domani ai mondiali di nuoto cominciano i mondiali di nuoto. Finalmente.
E' il giorno dei 400 stile libero. Maschili e femminili. E' la gara di Massimiliano Rosolino, che non immagino più ai livelli di 9 anni fa, ed è la gara di Federica Pellegrini. E' anche la gara di Clarence Linden Buster Crabbe, un ragazzone californiano che nel '32 vinse l'Olimpiade e tolse il record del mondo a Johnny Weissmuller, che nel frattempo era diventato Tarzan al cinema. Poi Buster gli tolse anche quello. Il ruolo di Tarzan. Veramente lo interpretò una volta sola. Ma nessuno è stato sia Tarzan, sia Busk Rogers, sia Flash Gordon, tutt'e tre gli eroi anni '30. Ebbe il ruolo di Flash Gordon senza volerlo. Era un passionato del fumetto e si presentò sul provino per vedere chi avrebbero scelto. Il produttore lo riconobbe e gli diede la parte. E successivamente al cinema fu anche Billy the Kid e Wyatt Earp.
Il bello è che nel '46 il mio amico Buster si ritrovò nello stesso film di Weissmuller. Tale Swamp Fire. La sceneggiatura prevedeva una grande battaglia finale nell'acqua. E prevedeva la vittoria di Johnny, che un giorno raccontò: "L'acqua era di 54 gradi. Uscimmo che eravamo blu".
Altro che 400 metri stile libero.

giovedì 23 luglio 2009

Notte prima degli esborsi

Vigilia palpitante. Stasera tutti in ritiro, si va a dormire presto e niente sesso, ché domani esci Wii Sports Resort

mercoledì 22 luglio 2009

E se a uno gli piglia un colpo?

Dal programma dei festeggiamenti in onore di Maria dell'Abbondanza a Marzano di Nola.
Il 25 luglio avranno inizio i solenni festeggiamenti con la Scala Santa che si svolgerà alle 4 del mattino: il popolo sarà risvegliato dal suono delle campane e dallo sparo di mortaretti.

martedì 21 luglio 2009

Vanta innumerevoli tentativi d'imitazione


Per gli appassionati di enigmistica.
Se non vi spaventa il confronto con il signor Gedeone né con la Susi; se avete già saltato tutti gli ostacoli proposti dalle parole crociate senza schema, dalle cornici concentriche e dagli incroci obbligati, dalla pagina della sfinge e dalla vetrina dei rebus; qui c'è il regolamento per l'elezione del segretario regionale del Pd in Campania.

domenica 19 luglio 2009

Esther williams e mia sorella


Ha rivinto la Russia, che non perde una medaglia d'oro dal '98. La cosa più sorprendente della finale del nuoto sincronizzato, oggi, è stato misurare quanto le ragazze della Nazionale brasiliana (penultime) fossero distanti dall'idea che uno può avere di una ragazza brasiliana. Anche perché ricordavo la squadra di duo ai Giochi di Pechino, le sorelle Bia e Bianca Feres.
Poi viene lo stupore per la differenza tra la musica adoperata nel nuoto sincronizzato e quella scelta dai pattinatori. Su ghiaccio scivolano tra i pentagrammi della musica classica, in acqua nuotano tra sonorità dei Balcani. Dev'essere una cosa legata ai passaggi di stato. Però non ho capito se sono Bregovic e Kusturica che si solidificano in Schubert e Brahms, o se sono Schubert e Kusturica Brahms che si fondono in Bregovic e Kusturica. Una cosa non credo escluda l'altra. E comunque.

sabato 18 luglio 2009

una notte ancora insieme

Il tedesco

Il Tedesco aveva un figlio che suonava il violoncello
Sol-fa-la sol-fa-la-si-do, il maestro correggeva. Il Tedesco sfruculiava, murmuliava, canticchiava: una lacrima sul viso, come stai baglioneggiava. Una sola cosa chiese, non al figlio ma al maestro: Quando muoio me lo giuri, nella chiesa me la suoni: di negrini-facchinetti, mi dispiace devo andare. Me lo giuri, me la suoni. Il maestro gli sorrise. Sollevò le sopracciglia: ne parliamo un altro giorno. Ma quel giorno era vicino.
Arrivò prima una notte. Il Tedesco non dormì e neppure il suo bambino, a vegliare su un impasto spesso quanto una nocciola. E' quel cocktail che hai preso, ma tra poco starai meglio. Il Tedesco vomitava, non mangiò, non volle bere. Chiese solo di fumare, perché aveva un grande impegno: una stanza da spostare. La nocciola gli premeva, lui spingeva una parete. Stiamo insieme questa notte, disse al bimbo che cresceva. Il bambino lo abbracciò: ora spingo un poco io. Il Tedesco gli sorrise, le bugie le conosceva: non andare resta qui, una notte ancora insieme.

venerdì 17 luglio 2009

Un pozzo chiamato Qin Kai


In Kenya, o forse in Tanzania, ci sarà un pozzo d'acqua chiamato Qin Kai.
Qin Kai è un ragazzo di 23 anni di Xian, una città cinese che è gemellata con Pompei. E' uno scazzuppulillo di un metro e 68. Di lui dicono che gli piaccia guardare in tv le partite di calcio e di basket. Un tifoso dei Lakers e di Kobe. E poi gli piace il karaoke.
Non c'entra. Qin Kai è il campione del mondo dal trampolino di un metro. Il primo dei 65 che verranno fuori da Roma '09, il campionato mondiale di nuoto, tuffi e pallanuoto cominciato oggi. Gli organizzatori hanno raggiunto un accordo con Amref per finanziare la realizzazione di 65 pozzi d'acqua in Africa, e ogni pozzo prenderà il nome di un campione.
Si comincia con Qin Kai. Per aiutare si va qui. I mondiali finiscono il 2 agosto. In streaming li vedete qui. Il sito di Roma '09 è qui.

giovedì 16 luglio 2009

E pensare che era fotogenico


Potevano scegliere tra Ricky Tognazzi e Marco Tullio Giordana, potevano ascoltare il parere di Fabrizio Bentivoglio o di Silvio Soldini, di Marco Risi, eventualmente di Maurizio Nichetti. Tutti registi, e tutti milanesi.
E invece, sul progetto della Cinecittà lumbard, alla Padania stavano speruti di conoscere il pensiero di Renato Pozzetto, che fa i complimenti a Bossi e per non sbagliare anche ai suoi collaboratori, "giacché sembrava un sogno e invece è successo".
Poi però gratta gratta fra le righe, quelli della Padania a Pozzetto non l'hanno mica trovato ben disposto.

E' normale che la maggior parte delle produzioni televisive rimanga a Roma perché non si può pensare che da un giorno all'altro si possa trasferire tutto. E' ovvio che se giro un film che si chiama Morte a Venezia non lo posso girare a Pavia.

La letteratura dell'uomo sulla luna


Il presidente del Gun-Club ha l'onore di avvertire i suoi colleghi che nella seduta del 5 corrente egli farà loro una comunicazione di tal natura da impressionarli vivamente.[Jules Verne, Dalla Terra alla Luna]

I know that I would be a liar or a fool if I said that I have the best of the three Apollo 11 seats, but I can say with truth and equanimity that I am perfectly satisfied with the one I have. This venture has been structured for three men, and I consider my third to be as necessary as either of the other two. I don't mean to deny a feeling of solitude. It is there, reinforced by the fact that radio contact with the Earth abruptly cuts off at the instant I disappear behind the moon, I am alone now, truly alone, and absolutely isolated from any known life. I am it.
[Michael Collins, Carrying the Fire]

"Arrivano i nostri, ma sono i nostri davvero?"

Tirando le fila dopo la sentenza sull'omicidio di Sandri e ragionando sui delitti degli uomini in divisa.

Poi ci sono i fatti del G8 di Genova del 2001: disastrosa gestione dell'ordine pubblico e non solo per colpa dei black bloc. Un ragazzo morto: Carlo Giuliani. Dice: stava tirando un estintore contro la jeep da dove sparò il carabiniere Placanica. Vero, ma colpisce di più il fatto che avesse vent'anni. Colpisce il fatto che il Defender assaltato passò due volte sul corpo di Giuliani. Colpisce che non gli spararono alle gambe. Dice: l'agente Placanica era sotto choc, c'era un clima di tensione altissima. Ma perché mandare giovani agenti impreparati in quell'inferno? In ogni caso alle forze dell'ordine non dovrebbe appartenere il concetto di vendetta che ci fu e che fu messa in pratica nella caserma Bolzaneto.
Lo scrive oggi il Secolo d'Italia

stranezze

Il Pd non dà la tessera a Grillo, ma alle primarie fa votare Cossiga

mercoledì 15 luglio 2009

L'estate in puglia in 6 parole

Qui rilanciano il vecchio giochino del romanzo in 6 parole: stavolta per raccontare l'estate in Puglia.

Il mio:
Imprevisto a Monopoli, ripasso dal via

L'amore ai tempi del ciarpame

Via Friendfeed scopro che il Riformista racconta di un romanzetto autobiografico uscito a giugno (edizione La Fenice, Roma), in cui una cassiera di supermercato diventa l'amante di un ministro del governo Berlusconi. Il ministro si chiama Salvo di nome e Toscani di cognome.

Con le dita accarezzai leggermente il suo profilo, le sue labbra sottili, il collo sudato, il petto. Era completamente glabro e aveva seni pieni quasi femminei che non avevo mai visto in nessun uomo prima di allora. Tutta quella cortesia quasi femminea nel suo tono di voce mi dava sui nervi. Sapeva essere divertente senza rendersene conto, al di là del suo aspetto vagamente triste e curiosamente anonimo. ”Succhiami i capezzoli, Cleo” mi implorò.
Capito, no? L'autrice si chiama Maria Gabriella Genisi. Abita a Bari.
L'altro giorno mi ha chiamato da Bari un amico, che in omaggio alla Genisi chiamerò Ronaldo Pugliese.
Dal caso D'Addario in poi, Ronaldo è incazzato per due motivi. Uno: di questi giri baresi lui non era a conoscenza, e gli secca essere escluso. Due: da milanista gli secca che Berlusconi abbia venduto Kakà, e poi invece guarda i soldi come li spende.

lunedì 13 luglio 2009

Il silenzio dei blog, ricapitolando



Siccome mi imbarazzava annunciarlo con tanto anticipo, quasi come se sul divano ci si desse delle arie, qui finora non s'era sfiorato l'argomento.
Detto questo, nel suo piccolo domani il cortile è chiuso. Solo per avvertire.
Ovviamente non cambierà il sottotitolo nel banner in alto, e sono chiusi pure il twitter [dove per ogni giorno dell'anno c'è il riferimento a una pagina letteraria che parla di quel giorno], il cortumblr [dove in genere ci sono poche parole e soprattutto una foto] e il friedfeed [dove ci sono fesserie in libertà, discussioni, I like, I don't like, e l'aggregazione di tutto quello che sta da qualche altra parte]. A mercoledì.

sabato 11 luglio 2009

La lezione del professor Spaltro

E' passata un po' sotto silenzio nei giorni scorsi la ricorrenza del compleanno numero 80 di Enzo Spaltro, che con questo curriculum per me rimane soprattutto il professore di Test. Per coloro i quali nel 1983 dedicavano il giovedì sera ad altro, bisogna raccontare che Test era un programma Rai condotto da Emilio Fede. La canzone della sigla finale era Lies dei Thompson Twins. Ma non c'entra. Ai concorrenti in studio si ponevano delle domandine, credo si chiamino giochi psicologici, che attribuivano punti, sommati i quali si otteneva alla fine il profilo di una personalità.
Il test lo facevamo anche noi da casa. Fede ci diceva di prendere "carta, penna e calamaio", e nessuno all'epoca sospettava che sarebbe sprofondato in un baratro peggiore. Noi - obbedienti - seguivamo Fede. Il calamaio a casa mia non c'era, carta e penna sì, e in 4 segnavamo le nostre rispostine. Mio padre in genere guardava i western. O Ivanhoe. C'era sempre Ivanhoe su qualche canale. E comunque.

mercoledì 8 luglio 2009

Tres Joly


Tutti conoscono la favola di Lance e di Livestrong. Armstrong è tornato al Tour de France dopo aver lasciato il ciclismo per qualche anno. Lo fa per promuovere la lotta al cancro e pensa di poter arrivare tra i primi 5. Ha il numero 22 che nella smorfia significa il pazzo, e in realtà un po' di follia c'è.
Tutti conoscono la favola di Lance, meno quella di Sebastien Joly, francese, nato non molto lontano dal Piemonte, 30 anni compiuti pochi giorni fa. Joly è un'ex grande speranza del ciclismo francese. Dieci anni fa vince la Parigi-Roubaix dei giovani e una tappa del Tour dell'Avvenire. Fa una carriera onesta, ma sotto le attese. Poi nel giorno del suo ventottesimo compleanno, dopo aver vinto una corsa che si chiama Parigi-Camembert, gli portano la diagnosi di certi accertamenti. Cancro ai testicoli.

Jay Brannan, In Living Cover


Oggi nel cortile gira via spinner [dove lo trovate credo fino a lunedì]
l'ep nuovo di Jay Brannan, In Living Cover, che si apre e si chiude con due pezzi originali, a recinto di 7 cover.
La folla in delirio ricorderà che l'anno scorso Jay Brannan entrò nelle nomination dei Divanosulcortile Award nella categoria "miglior violoncello e famiglia" con il pezzo Half-Boyfriend.
Tornando a oggi. Detto che non si sentiva il bisogno di un'altra Blowin' in the wind, la Zombie dei Cranberries vale da sola l'interpretazione di tutte le altre cover, e i due pezzi originali sono tra le cose migliori dell'album.

il G8 e la maddalena dimenticata


LA MADDALENA. Venti giorni fa, a Moneta, in via Benvenuto Cellini, è stata «spalancata» una fogna per essere riparata. Ed è ancora lì, a cielo aperto. Il risultato è facile da immaginare: si vive tra la puzza. Lo hanno fatto sapere i proprietari delle attività che sono situate in quella via e che non ne possono più: tra loro ci sono una pizzeria, un camping, una rivendita di giornali e una macelleria. Ma anche coloro che abitano nelle vicinanze devono sopportare gli odori e, soprattutto, assistere alla quotidiana fuoriuscita di liquami.
[da la nuova sardegna]

Quando il G8 era un G7


Cattivi maestri
L' invocazione "Clinton! Clinton! Clinton!" ci ha assordato per tutta la giornata. Il presidente non s' era mai divertito tanto. "I am a napolitan!" sono un napoletano, ha esclamato rientrando all' hotel Vesuvio. Come tante sue altre anche la love story di Bill con Napoli e' stata propiziata dall' assenza della first lady Hillary. Sottrattosi al suo controllo. Hillary si era recata al monastero di Santa Chiara con la figlia Chelsea. Il presidente si e' scatenato [>>>]

martedì 7 luglio 2009

Ode a Matteo Salvini caduto da cavallo


Svolgimento
In questa ballata di soli sei versi, Matteo Salvini riesce sapientemente a racchiudere tutta la sua cultura umanistica, citando un'abbondante fetta della produzione letteraria italiana.
Sin dall'incipit
Senti che puzza scappano anche i cani
il Salvini ci introduce in un clima letterariamente dantesco. Dal verso adottato, l'endecasillabo piano, il lettore-ascoltatore avverte per intero il senso di una lezione altissima a cui rifarsi. Un mondo in cui Salvini, come un Virgilio due punto zero, ci conduce per mano. La puzza che il Salvini percepisce e dentro la quale ci immerge, ricorda il fetore da cui si viene circondati nell'undecimo canto dell'Inferno, tra gli eretici, a contatto con il diacono Fottino, o ancor più nel leppo della decima bolgia dei falsari. Non solo. Non è certo un caso che dinanzi al miasmo che il Salvini avverte, si diano alla fuga proprio dei cani, probabilmente una conscia corruzione eliotiana del veltro dantesco manifestatosi nel primo canto dell'Inferno.

lunedì 6 luglio 2009

Federer e la Divina Commedia

Rod Laver
Uno dei grandi luoghi comuni dello sport è che non sia possibile confrontare atleti di epoche diverse. Fesseria. E se non ve ne frega niente, saltate il resto. I confronti sono sempre possibili. Tra i grandi sono solo più difficili. Ma anche più divertenti. Perché privarsene? Ovviamente ognuno decide in base ai propri occhiali.

Il nuovo romanzo di Franzen


Walter and Patty Berglund were the young pioneers of Ramsey Hill—the first college grads to buy a house on Barrier Street since the old heart of St. Paul had fallen on hard times three decades earlier. The Berglunds paid nothing for their Victorian and then killed themselves for ten years renovating it. Early on, some very determined person torched their garage and twice broke into their car before they got the garage rebuilt.
Così comincia il nuovo romanzo di Jonathan Franzen, Freedom, il primo dopo Le Correzioni, che venne inserito da Time fra i 100 in lingua inglese più belli di tutti i tempi (tutto questo a proposito di classifiche e di più bravi di sempre, su cui in qualche post più tardi varrà la pena tornare).
E comunque. Il New Yorker ne ha anticipato il primo capitolo.

domenica 5 luglio 2009

Le ginocchia di Roger Federer


E vabbe' cose che sapete: la partita dei record, lo slam numero 15 di Federer, la finale con più game (77) della storia. il quinto set più lungo di sempre, il maggior numero di ace (50 ) di Roger.
Ma soprattutto...
... erano tre anni che Federer non vinceva uno Slam senza scoppiare a piangere o senza sconocchiare. Prima di ieri era riuscito a restare in piedi solo a New York 2005, Melbourne 2006 e Wimbledon 2006, come si vede qui sotto.

L'autobiografia di Cannavaro

IL PEPE, per i tifosi di calcio, sta all'inizio. «Ci sono due squadre, soltanto due squadre per le quali avrei rinunciato a tutto, anche a tanti soldi, pur di giocarci. Il Napoli e la Juventus. Ma pare che il Napoli attuale abbia sui difensori teorie e idee diverse. Peccato, non mi sembra una squadra che non abbia bisogno di aiuto». È il prologo che Fabio Cannavaro ha dato alla sua autobiografia, "La mia storia: dai vicoli di Napoli al tetto del mondo" (Mondadori, 165 pagine, 16 euro), fatica che presenterà di persona lunedì a Positano, alla edizione numero 17 degli "Incontri Mare Sole e Cultura". Un' autobiografia che parte citando Melville e il suo Moby Dick («Chiamatemi Fabio»), e che ha l'inconsueto pregio di raccontare una storia speciale facendola sembrare a lungo il ritratto di un'intera generazione. Succede per una buona metà del libro, forse la più affascinante, quella in cui il futuro Pallone d'oro si descrive come uno dei tanti, raccontando il percorso prima dell'ascesa, e l'epopea delle partite in strada e del calcio fra amici.

sabato 4 luglio 2009

Il mirino e Armstrong


Fra qualche ora comincia il Tour de France. C'è uno che conosco che non vedeva l'ora, perché dice che il ciclismo in tv gli fa fare mezz'ora di sonno al pomeriggio.
E' il Tour del ritorno di Lance Armstrong. Giusto per scaldare un poco il clima e per riprendere certi sospetti antichi, il ministro dello sport francese ha detto
Les contrôles se multiplieront et je dis à Lance Armstrong qu'il sera particulièrement, particulièrement, particulièrement surveillé.
Non mi sta simpatico, Armstrong. Spero che non vinca. E sono sicuro - questo è un pregiudizio - che farà di tutto perché perda il suo compagno di squadra, lo spagnolo Contador. Ma è tipico dello star-media system che a un uomo spuntino prima l'aureola (con la bella favola del Livestrong) e poi le corna.
Ora. Se hanno le prove, lo tengano fuori dalla corsa. Se hanno un sospetto, lo dichiarino persona non gradita. Come pure con altri hanno fatto. Ma così che senso ha?