giovedì 20 settembre 2012

Terranova, la faccia di Caruso


Lì dove il mare luccica e tira forte il vento, Enrico se ne sta sdraiato a letto senza forze. Perde la voce e perde la vita, che per lui sono una cosa sola. Lui che era partito cantando nei ristoranti di Napoli e nelle rotonde sul mare per arrivare alla Scala di Milano e al Metropolitan di New York. Era un carrozziere e diventa una leggenda che cammina, cambia la musica senza che il mondo se ne accorga, il primo a vendere un milione di dischi nell'era dei grammofoni, quando gli altri tenori snobbavano le incisioni. Vesti la giubba e la faccia infarina, ridi pagliaccio, Caruso è una star. Si spegne con un primo piano della sua faccia davanti al golfo, mentre tiene la mano della seconda moglie, l’americana Dorothy, e sotto lo sguardo della prima, Ada Giachetti, che lo aveva tradito con l’autista di famiglia e poi fatto causa per togliergli figli e soldi. Una vita inzuppata dal dramma, la madre che muore e si fa giurare dal piccolo Enrico che avrebbe studiato canto, il padre alcolizzato che fa da ostacolo ai sogni, una cognata che lo amerà fino alla fine in silenzio. Una storia così si scrive quasi da sola.

martedì 4 settembre 2012

I pettini di Scicli


Via Penna a Scicli è un incanto. Ha un gioco di luci che in un'altra vita si dovrebbe imparare a fotografare. Palazzo Spadaro è a pochi metri dal Comune. Ci si arriva col biglietto comprato all'ufficiodi Montalbano, ma per riuscire a entrare bisogna farsi largo tra un po' di folla. Gente elegante. Una signora molto cordiale avverte che la pinacoteca è al primo piano, il guaio è che tra poco, dice, in una stanza là accanto si deve celebrare un matrimonio. 
Guarda il biglietto che ho comprato e che ho tra le mani. Capisce. Perciò continua a dire: non è che non si può salire. Si può. Volendo si può. Ma tra poco di sopra c'è questo matrimonio, tra poco sopra ci sale tutta questa folla, tra poco sopra chi lo sa se è libera una guida in mezzo a tanta confusione. Si ferma e guarda dritto negli occhi.
E di vedere la pinacoteca in questo modo,in mezzo a tanta confusione, a voi vi conviene?

lunedì 3 settembre 2012

Ragusa-Scicli, il derby del turismo da fiction


Un accordo non lo troveranno. Dico Ragusa e Scicli. I primi hanno riempito le loro strade di cartelli e indicazioni che segnalano la città come la capitale del mondo di Montalbano. Un set all'aperto e perpetuo, compreso il ristorante La Rusticana, che nella fiction si chiama da Calogero. A Scicli hanno meno cartelli e più capacità persuasiva. Ti dicono che la fiction si gira tutta da loro. Quasi. In fondo. Più o meno. Da loro. 
Neppure falso è. Non del tutto. Dentro il Comune di Scicli, nella stanza del sindaco, piazzano il set per l'ufficio del questore di Vigata. Girano lì. E l'ingresso, e la piazza, e la viuzza laterale, si riconoscono immediatamente. Anche senza cartelli.