giovedì 9 febbraio 2017

Sanremo e la scomparsa delle canzoni nonsense

Le Figlie del Vento (Sanremo 1973)
Sul palcoscenico vetrina del festival della Nazione, sfila la galleria completa di quel che l'Italia sente di essere diventata. C'è il più classico dei presentatori di oggi, c'è la più teen delle signore della tv, ci sono i reucci della canzone di ieri, i rapper più rassicuranti di cui disponiamo, gli emergenti, gli emersi, i riemersi, i sommersi, i dispersi. I divi ingaggiati per campagne di solidarietà. Il campione del pallone. Lo spacco che spacca le donne. Insomma ci siamo tutti. Proprio tutti. Quasi tutti. Mancano i figli di Piripicchio e Piripicchia.

sabato 4 febbraio 2017

Naples '44


Un gigantesco emporio. Un iperbolico postribolo. Un formicaio umano. Questa è Napoli, così appare a un trentacinquenne graduato dell’intelligence inglese, aggregato alla V armata americana dopo l’armistizio. "Napoli odora di legno bruciato" annota all’arrivo il 6 ottobre del 1943 sul suo diario l’ufficiale Norman Lewis. Era stato un nemico, arrivava da liberatore, se ne andrà da complice un anno dopo. Non fa in tempo ad assistere al mito delle 4 Giornate, l’insurrezione popolare contro i tedeschi, perché è ricoverato a Paestum per malaria. Scopre un popolo “ricaduto in condizioni di vita da Medioevo”. Eppure l'uomo non è schizzinoso e neppure ingenuo. Ha sposato la figlia di un giocatore d'azzardo siciliano, sollevandola con un contratto da ogni obbligo di fedeltà coniugale. L'ha salutata a Cuba e s'è arruolato per lo sbarco di Salerno. Ha viaggiato e ancora viaggerà. Diventerà il più bravo di tutti nel cogliere la complessità di Napoli e nel raccontarla.