giovedì 19 marzo 2015

Un'ipotesi di Pino Daniele in 60 parole


Sessanta parole per un'ipotesi di sintesi dell'arte di Pino Daniele e della sua maniera di guardare il mondo.

Calore. È la prima parola del primo singolo registrato. Che calore. Pino parte da un elemento dell’oleografia più tipica e procede da lì in avanti nell'opera di smantellamento. E un calore metaforico sarà desiderato attraverso ’na parola sola, ca nun me fa sunna’.

Cambiare. Nelle canzoni di Pino cambiano ‘e femmene, ‘e barcune, Pullecenella. Anche l’aria s’adda cagnà. C’è chi ha cagnato sempe ‘o lietto. Ma lui no. “Pecché so’ blues e nun voglio cagnà”.

Je. La prima persona singolare porta spesso una fragilità.. Je sto vicino a te. Je so’ pazzo. Je me sento viecchio.

mercoledì 18 marzo 2015

Quando allenare ti fa invecchiare


GLI hanno comprato Shaqiri, gli hanno comprato Podolski, non sarà difficile comprargli anche un collirio. Costa meno e risolve l'ultimo problema dell'Inter. Gli occhi rossi di Mancini. «Non ho pianto. Forse è il dolore», ha mormorato domenica sera in televisione, non si sa se solo mogio o molto confuso, sotto il tiro flebile di domande più imbarazzate di lui. Era il dolore di una scoperta. La rivelazione della verità sulla sua squadra, sull'irraggiungibilità della Champions e su un'avventura che s'aspettava diversa. Detto chiaro e tondo: «Forse sono stato troppo ottimista». E forse sì. Pensava fosse Europa, invece era un castello in aria. Più grave del suo peccato di fiducia, è stata solo la fanfara che la accompagnava. L'ultimo passo che allora gli resta è inconfessabile. Chiedersi se davvero ne valesse la pena.

lunedì 16 marzo 2015

La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin

ESISTE almeno un posto in Italia dove il cinismo è bandito, un bambino può parlare agli uccelli e le illusioni sono incoraggiate e vissute. A Mattinella, paesino immaginario dell'Irpinia, nasce Isidoro Raggiola, senza pianti né gemiti: lui fischia. Con Alì, il merlo indiano del paese, il suo migliore amico, imbastisce una lingua di urli e sibili, un "fischiabolario" con cui gli ultimi possano difendersi dai prevaricatori. Una lotta di classe fonica, vocalica, ispirata dall'esempio di papà Quirino, sindacalista strabico e marxista che scrive poesie e lettere d'amore mai spedite: al presidente Pertini (siamo nel 1980), a Johann Sebastian Bach, a sua moglie Stella, che fa la pasta in casa.
È in questo mondo fatato che Enrico Ianniello, attore casertano, 45 anni, ambienta il romanzo d'esordio con riferimenti al realismo fantastico sudamericano e al clima grottesco-politico di certi film di Marco Ferreri.

Aubameyang e il calcio respirato da Dortmund


MEGLIO che la Juve lo sappia. «Questo è un posto unico, una città che vive per il calcio. Dortmund ha il calcio nel suo respiro». E se la Juve già sa o immagina quale ambientino troverà intorno a sé mercoledì sera, c'è comunque Pierre-Emerick Aubameyang a ricordarle adesso che «il lavoro fatto durante la sosta invernale sta pagando. Insomma, noi siamo pronti». Pronti ad accendere il fuoco sotto l'acqua che bolle dentro il Westfalenstadion, dove negli ultimi venticinque anni mezzo calcio italiano ci ha lasciato la pelle: la Roma di Boskov e Giannini, la Lazio di Zeman e Boksic, il Parma di Ancelotti con Cannavaro e Buffon (nonostante due rigori parati), ancora Ancelotti con il Milan di Maldini, Pirlo e Inzaghi, fino all'ultimo Napoli di Benitez. Ma qui proprio la Juve ha vinto tre volte (nel ‘93, e due nel ‘95), qui l'Italia di Lippi con un ricciolo di Del Piero batté la Germania per andare in finale Mondiale. Da Dortmund a Berlino: la rotta per la Juve, nove anni dopo, è la stessa. Col Borussia di mezzo.

venerdì 13 marzo 2015

I piedi d'argilla degli inglesi

chelsea-psg-reaction_3275548 Bella questa. Il campionato più ricco del mondo. Quello che ci dà lezioni con la sua organizzazione e con la sua celebre intensità di gioco. La cosiddetta Nba del calcio. Proprio quello lì. Adesso ha un piede e mezzo fuori dalla Champions. Da tempo se n'è andato il Liverpool, è uscito pure il Chelsea, Manchester City e Arsenal dovranno fare un'impresa a Montecarlo per andare avanti. Per la seconda volta in tre anni, l'Inghilterra rischia di non avere squadre ai quarti di finale. Non in finale o in semifinale: ai quarti. In Europa League gli inglesi sono rimasti in corsa con il solo Everton (2-1 in rimonta sulla Dinamo Kiev nell'andata degli ottavi). E poiché le Coppe sono l'unico vero metro di giudizio per mettere a confronto i livelli dei tornei, forse qualche domanda sulla Premier League dovremmo cominciare a farcela.

giovedì 12 marzo 2015

La storica giornata del calcio del Bhutan

dall'account Twitter di James Montague
dall'account Twitter di James Montague
A due anni e mezzo dalla fase finale in Russia, stamattina sono cominciati i Mondiali. Nel senso che è partito il torneo di qualificazione in Asia con il primo turno eliminatorio. Sono turni in cui vanno in campo nazionali che non ce la faranno ad arrivare fino in fondo. Iniziano questo cammino consapevoli che durerà un pugno di partite. La Russia non la vedranno mai. Il loro Mondiale è oggi, adesso, qui. Ed è comunque una festa, su campi alla periferia della Fifa, dimenticati da noi che teniamo il conto dei gol dei Messi e dei Cristiano Ronaldo, ma pienamente parte di noi e della nostra passione per questa cosa che rotola, ovunque essa rotoli.
Basta guardare le immagini che stanno arrivando dall'Asia, dai campi delle squadre ultime al mondo, per capire che la nostra ignoranza sui nomi dei loro calciatori e dei loro allenatori, non conta. E' un problema nostro.

mercoledì 11 marzo 2015

Quando il salotto tv diventa un ring



CI SONO quelli a cui in diretta si dà del tu. Ex compagni di squadra, qualche volta di nazionale, o magari compagni di una sera a cena, forse più d'una. Si riconoscono perché in genere a fine partita hanno azzeccato tutto. «Bravo Pippo, sei stato bravissimo » (Pippo è Inzaghi, la frase è tratta dal post-partita Sky di Chievo-Milan, 0-0). Ci sono poi quelli a cui si dà del lei. Non ci hai mai preso insieme nemmeno un caffè, non hai il suo numero di cellulare e se la sua squadra vince 4-3 gli chiedi cos'è che non ha funzionato in difesa.

venerdì 6 marzo 2015

Salah, il fascino imprevisto dell’ultimo arrivato

Mohamed Salah
Mohamed Salah
SI SONO lasciati così. "Io adoro l'abbondanza e avere l'imbarazzo della scelta, ma in quel ruolo non ne ho". A Mourinho allora chiesero: "Ti riferisci a Salah?". E con la sua risaputa indifferenza verso la diplomazia, l'uomo a cui piaceva il rumore dei nemici rispose: "Yes". Con lui ce l'aveva. Salah. Ottanta minuti concessi in Coppa di Lega contro lo Shrewsbury (serie D), a fine ottobre, erano l'ultimo metrò per Chelsea. Il treno è passato e Salah più di guardarlo non ha fatto. E pensare che un anno fa di questi tempi stava preferendo i Blues al Liverpool, ovviamente per lavorare con José. Dopo sono arrivate le panchine (cinque), le tribune (dodici) e 18 minuti in campo, probabilmente perché non se ne poteva fare a meno. Alla fine ciao. Formula del saluto: "Ho fiducia in lui, ma si gioca in undici".

L'ispirazione non arriva in casa


Quella storia degli artisti che se ne stanno in giro di notte e poi si alzano tardi, ecco, lasciatela perdere. A New York sono le dieci del mattino, negli uffici della Pickled Punk Pictures il lavoro di Paul Haggis comincia presto. È al montaggio: Hbo sta per lanciare “Show me a hero”, serie di sei ore da lui diretta e scritta da David Simon (“The Wire”), con Oscar Isaac, Jim Belushi, Catherine Keener e Winona Ryder. Dieci anni fa, al suo debutto da regista, Paul Haggis vinceva due Oscar con “Crash”, miglior film e migliore sceneggiatura. Da allora ha messo tanta Italia dentro il suo cammino. Ha scritto il remake de “L’ultimo bacio” di Muccino, ha lasciato che in “Casino Royale” Venezia facesse venire a James Bond la tentazione di lasciare lo spionaggio, a Roma e a Taranto ha ambientato e girato il suo ultimo film “Third person”, con una colonna sonora che più italiana non poteva essere (Antonacci, Gigi D’Alessio, la Tatangelo), dice, e ne ride, visto che ha già le valigie pronte per volare a Roma nelle prossime settimane.