giovedì 27 ottobre 2011

I Maya di Grottaferrata

I Maya sono arrabbiati con noi. Molto. Da quando ci siamo presi la libertà di ridurre a paccottiglia apocalittica le loro profezie, quella sul 2012 sopra ogni altra. "No hay fin del mundo". Quetza Sha agita le sue mani grandi, gli anelli gli serrano i mignoli. È in missione nel nome dei suoi antenati mesoamericani e del Superiore Ordine Solare cui appartiene. Professione sciamano. "Non stregone". L’uomo mandato dai Maya a smentire la fine del mondo dice di sedere in un consiglio di 27 anziani dei diversi gruppi etnici delle Americhe. Il fatto che abbia 47 anni è un trascurabile dettaglio: "E’ un consiglio di anziani giovani". Gira l’Italia presentandosi come custode dei sigilli sacri della tradizione azteca e decifratore di antichi codici spirituali. Le locandine che lo precedono, ammiccano al 2012. Annunciano l’avvento del portatore dei "veri messaggi dei Maya", in risposta all'asteroide che cade, la rotazione della terra che si ferma per 72 ore, i poli magnetici che si invertono. Perciò Quezta Sha raduna persone e distribuisce la verità. "Tanti fenomeni naturali si verificheranno tra l’11 novembre del 2011 e il 21 dicembre del 2012. Ma non è l’apocalisse. Sarà il battesimo cosmico di una nuova era. Guardate cosa sta già succedendo all’economia". Dice cose così: "E’ un cambio vibratorio di frequenza, una direttrice di conoscenza, la chiusura della catena del dna in cui è presente tutta l’informazione umana".

mercoledì 26 ottobre 2011

L'amica geniale

E' uscito il nuovo romanzo di Elena Ferrante

La volta che Lila e io decidemmo di salire per le scale buie che portavano, gradino dopo gradino, rampa dietro rampa, fino all'appartamento di don Achille, cominciò la nostra amicizia.
[un estratto è qui]

sabato 22 ottobre 2011

Io da grande faccio il vip

- Pa'.
- Mmm...
- Ti ricordi quando ti ho detto che da grande volevo fare il pilota di motocross?
- Veramente no, non lo ricordo.
- Come noooo? Il pilota di motocross in Sicilia perché là fanno i cannoli.
- Ah sì, certo, come no.
- Ecco. Adesso ho cambiato idea.

lunedì 17 ottobre 2011

Autobiografie: osvaldo o teresa

Torna la seguitissima e amatissima e popolarissima serie
Le autobiografie più belle del web / 14

elena marinelli quando scrive è Osvaldo. O Teresa, dipende. Quando non scrive sta su internet per lavoro. Quando non sta su internet per lavoro sta su internet per spasso. Poi spegne il computer e legge un sacco di libri e va al cinema più che può e ascolta la musica, ma quello anche davanti al computer. Strimpella col basso in casa sua e suonerebbe il contrabbasso, ma il contrabbasso non riesce ad abbracciarlo (il computer sì). Fa delle gran ciambelle ed è piuttosto brava a leggere ad alta voce, ma non lo ammetterà mai (è maniaca perfezionista). In generale, vorrebbe essere il quinto dei Radiohead (cit.). O degli Atoms for Peace, anche.
Se non hai una biografia in terza persona, non sei uno scrittore.
Infatti io me la sono fatta scrivere da uno scrittore.

[dal blog di elena marinelli]

Help, il rettore fa il rattuso

A Cambridge, intesa come Università, c'è un mezzo casino. Il principe Filippo non ne può più di fare il cancelliere, a 90 anni ha deciso di ritirarsi. Si tratta di una carica tutto sommato simbolica, il rettore è di fatto il vice cancelliere. Ma anziché risolversi in maniera pacifica, la successione è diventata una battaglia di voti. Anche via Internet.
Così per la prima volta dal 1847 si terranno elezioni per quel ruolo. I candidati sono un lord miliardario, un attore shakespeariano, un avvocato vegetariano e un macellaio immigrato. Ne ha scritto qualche giorno fa il Wsj, svelando i programmi dei quattro.

domenica 16 ottobre 2011

Gli indignati di Stendhal

Prima di morire il signor di Campireali aveva avuto la gioia di vedere pubblicare in Roma la sentenza che condannava il Branciforte ad essere attanagliato per dure ore con ferri roventi nei principali crocicchi di Roma e poi bruciato a fuoco lento, e le sue ceneri gettate nel Tevere.
Gli affreschi del chiostro di Santa Maria Novella, a Firenze, mostrano ancor oggi come si eseguivano quelle crudeli sentenze contro i sacrileghi. Di solito, ci voleva un gran numero di guardie per impedire al popolo indignato di sostituirsi ai carnefici nel tristo uffizio. Ognuno credeva di essere l'amico intimo della Madonna.
[da La badessa di Castro]

giovedì 13 ottobre 2011

Le anteultime / Habemus Papam

[I film visti quando li hanno già visti tutti]

E insomma, sì, il disagio di un uomo che si sente inadeguato.
E la difficoltà di essere all'altezza delle aspettative degli altri.
E il bisogno per la chiesa di una guida spirituale che porti grandi cambiamenti.
E un grande, grandissimo, mostruoso Michel Piccoli.
E la frase più cattiva contro la chiesa che è quella sulla palla prigioniera.
E la colonna sonora, e Todo Cambia.
Si sa, si sa già tutto.
Però qui lo vogliamo dire chiaramente che si tratta di un film contro i vaticanisti del Tg2?

[dal minuto 4.25 qui]

Le altre anteultime
Mine vaganti
Basta che funzioni
La verità è che non gli piaci abbastanza
The Reader
An Education
Lo spazio bianco
Quantum of Solace
Vincere

venerdì 7 ottobre 2011

La decadancing e l'addio di Ivano Fossati

Insomma è l'ultimo. Così ha detto lui stesso a Fabio Fazio (si rivede dal minuto 28), illuminando l'idea demodé che tutto debba finire, tutto debba avere dei titoli di coda. Perciò l'ultimo disco di Ivano Fossati, Decadancing, è carico dall'inizio alla fine di un clima che pare da distacco. Ha l'aria di essere non un disco sulla fuga, ma sulla separazione. Che è cosa assai peggiore perché meno brutale e dunque più intensa. E' un disco che si riprende una buona parte della leggerezza perduta negli ultimi - boh - cinque anni (sul percorso netto senza cadute né cali dal 1986 al 2003 ha scritto cose assai condivisibili Andrea Scanzi sul Fatto), anni durante i quali Fossati aveva comunque trovato il modo di infilare una perla del calibro de Il bacio sulla bocca.

martedì 4 ottobre 2011

The dark side of Pompei

Non è passata sotto silenzio la grave condizione di disagio degli scavi di Pompei. I crolli, il commissariamento, la cordata straniera per gestirli, addirittura l'ultima voce di un rischio di chiusura nei giorni festivi. Quel che non si dice è che agli scavi si accede con una cifra decisamente bassa, 11 euro, bassissima se confrontata con quella di altri siti culturali europei.

lunedì 3 ottobre 2011

L'uomo che palleggia al semaforo

Quando al semaforo scatta il rosso, scatta pure lui. Esce dall'ombra, chissà dove stava prima. Avanza con il pallone sotto il braccio destro e i piedi che segnano le 10 e 10, c'è gente che abbassa il finestrino per vederlo meglio. Lui piazza il pallone sulla testa e lo tiene là. Tunf, tunf, non sbaglia mai, e mai smetterebbe se non fosse che prima o poi arriva il verde.
L'uomo che fa i palleggi al semaforo sta lungo via Cavour, lo trovate all'altezza dei primi alberghi venendo dalla stazione Termini, più spesso è davanti al Massimo d'Azeglio, dove una volta si fermò a dormire Louis Armstrong, dove ospitavano Coppi e Pasolini.