lunedì 31 agosto 2015

Quando Kuiper spiazzò Moser

kuiper Questa è la foto di Hennie Kuiper, olandese, campione del mondo a Yvoir in Belgio nel 1975, oggi sono quarant’anni esatti. Aveva già vinto le Olimpiadi da dilettante e poco altro. Avrebbe poi vinto all’Alpe d’Huez, tappe alla Vuelta, una Sanremo, un Fiandre, una Roubaix, un Lombardia, più due secondi posti al Tour. Un signor corridore. Quel giorno al Mondiale andò in fuga al primo giro, al terzo era stato già ripreso. Tutt’intorno c’era un’aria di precarietà. La corsa era partita dal centro abitato, nessuno aveva potuto assistere, mentre sul rettilineo intanto un paio di inservienti spazzava la strada. Al quinto giro cadde Merckx, urtato dallo spagnolo Tamames, a sua volta buttato giù da uno spettatore che s’era sporto oltre le transenne. La cosa cambiò i piani di tutti.

venerdì 28 agosto 2015

L'America e i suoi fuochi artificiali

Un negozio di fuochi d'artificio in South Carolina
Piove anche mentre attraverso la contea di Palm Bay. L’uscita per Melbourne promette food and gas. C’è una donna a un tavolo che ha come preso in ostaggio un’altra signora, pure lei bloccata dall’acquazzone. Le parla senza darle il tempo di far suo il sandwich appena comprato. Dice che il marito a casa non c’è mai, lavora lavora, sempre lavora, certe volte esce anche nel fine settimana. Melbourne fa circa 80mila abitanti, la disoccupazione è al 4 percento. Il grosso è impiegato nel comparto hi-tech fiorito intorno alle tante compagnie che operano nel settore della sicurezza e della difesa. Viveva a Melbourne negli anni ’40 l’uomo che sarebbe diventato il contrammiraglio George Stephen Morrison, venti anni più tardi alla guida della flotta nel golfo del Tonchino, quando uno scontro fra quattro  torpedinieri vietnamiti e lo Uss Maddox, americano, diventò per il presidente Johnson l’occasione per attaccare il Vietnam del nord. La donna racconta che lei però da tempo s’è insospettita. L’altra, col panino a mezz’aria, adesso è un po’ rassegnata e un po’ incuriosita. Dice che ha fatto seguire il marito e ha scoperto quello che cercava ma che forse non avrebbe voluto mai sapere. “Ha una storia con la sua segretaria, il porco: ecco qual è questo lavoro, lavoro, lavoro”. Nel ’43 George Stephen Morrison prendeva lezioni di volo alla Naval Air Station Pensacola. Un paio di settimane prima di Natale, sua moglie Clara partorì il loro primo bambino, James Douglas, che a dire il vero un po’ tutti nel mondo avremmo preso a chiamare Jim. Jim Morrison. Quel Jim Morrison. 

mercoledì 26 agosto 2015

I peccati di Romagnoli e la maledizione dei difensori milionari

romagno INSIEME alle mezze stagioni, signora mia, non ci sono più nemmeno i difensori di una volta. Chi ha quelli bravi, se li tiene. Non li vende mica. In giro si dice così. E il sospetto che questa voce sia attendibile, domenica sera a Mihajlovic è venuto. Guardando i nuovi. Gli avevano raccontato che gli scudetti si vincono con la difesa, anche se ogni volta che vede partire Galliani da Milano, lo vede poi tornare con un contratto firmato da un centravanti, si sa come sono i romantici. Per fortuna Sinisa è uomo di citazioni. Che Guevara, Kennedy, Walt Disney. Perciò non può essergli sfuggita la verità che ci ha lasciato in consegna John Madden, americano del Minnesota, fra i più celebrati allenatori di football, secondo cui «l’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite». Allora Mihajlovic s’è fatto comprare un paio di centrali, salvo scoprire che - maledizione - forse è proprio così, chi ha quelli bravi davvero se li tiene.

venerdì 21 agosto 2015

Il gps e le strade blu d'America

Insomma. Alla fine si cade sempre in tentazione, con tutta questa saldezza nel ritenere che di un posto in settantadue ore si sia compreso molto, quando non tutto. Viaggiamo tra gli effetti con la pretesa di coglierne le cause. Mentre raccontare dovrebbe essere il contrario di capire. Il cammino non è un lavoro per interpreti. Perdersi, deviare, cercare, stupirsi. Questo è. Anche se nessuno vuole perdersi più. Prendiamo le strade americane. Trentatré anni fa il professor William Trogdon, in piena crisi personale, si convertì al nativismo, lo chiamo così per semplificare, e prese il nome di Heat Least Moon. Scrisse dall'America quello che diremmo un reportage. Un libro magnifico: Le strade blu (Einaudi) era il diario di una ricerca. Di un'America diversa. Di se stesso. Di un senso.

lunedì 3 agosto 2015

Piccoli ciclopi

Questo è un libro che mette Freud alle corde. Perché se l'interpretazione dei sogni è la chiave d'accesso al contenuto dell'inconscio, come bisogna regolarsi di fronte a sogni mai sognati, del tutto inventati, eppure narrati e descritti come se fossero veri? È il giochino, questo, a cui si dedica con  Piccoli ciclopi Enrico Careri, romano, 55 anni, docente di musicologia alla Federico II di Napoli che aveva già sperimentato, spiazzato e convinto col precedente Adesso altre pecore. Careri mette in fila quarantanove finti sogni, mini-racconti che iniziano tutti allo stesso modo («Sono al mio funerale», «Sono il famoso lupo dei tre porcellini», «Sono Giuseppe Garibaldi»), molti irresistibili, e li riempie di paradossi e giochi di parole.
Così da convincerci che perfino l'inconscio oggi è diventato virtuale, se possiamo immaginare di essere in sogno Pipino il Breve e Cenerentola, e se un treno soppresso può raggiungere l'apice della felicità gettandosi a trecento all'ora con Ludmila, la sua unica passeggera, moldava.

(la Repubblica, 2 agosto 2015)