sabato 24 febbraio 2007

Torre del Greco, dal Migliore al Pd

I primi a votare per il futuro sono i compagni inchiodati al passato. E' a Torre del Greco che i Ds aprono i loro congressi di sezione per incamminarsi verso il Partito democratico. Dalla città in cui più sono fermi, dove non hanno un segretario da sei anni; l'assemblea che doveva eleggerne uno venne sospesa per dei ricorsi e non l'hanno mai più riaperta. Sono saldati alla storia pure nei simboli. La sezione sul corso porta ancora oggi il nome di Palmiro Togliatti. Terzo piano. Senza ascensore. C'è il busto del Migliore in una stanza. La bandiera che sporge dal balcone, non ha la rosa del socialismo europeo fra le radici della Quercia. C'è la falce e c'è un martello.

venerdì 16 febbraio 2007

Nel cuore della "Cosa" napoletana

Una scena del film "La cosa"
Sono passati 17 anni, 2 mesi e 11 giorni. Contro era allora, e contro rimane oggi. Antonio Rosiello non voleva sciogliere il Pci e adesso non vuole sbaraccare i Ds. Lo disse chiaro e tondo a Nanni Moretti, basta andare a rivedersi "La Cosa", il viaggio filmato nel popolo che stava per separarsi dalla falce e dal martello. Rosiello è quel signore che nel documentario ha gli occhiali più grandi di tutti, fiero del fatto «che il Pci ha insegnato ai contadini a non togliersi il cappello quando passa il padrone». Però dei Ds è poi stato il segretario della sezione di San Giovanni a Teduccio intitolata a Pasquale Finocchio, un ragazzo di 24 anni morto sul lavoro. Cadde nella tromba dell' ascensore mentre ne riparava uno.

mercoledì 14 febbraio 2007

Le casalinghe venditrici

Una è separata, un'altra quasi. Una ha il marito in cassa integrazione, un'altra non lo vede mai. E per uscire dalla sindrome delle "Desperate Housewives", le casalinghe risollevate di Napoli fatturano quasi 20 milioni di euro l'anno, vendendo sgrassatori e deodoranti, gel anti calcare e spray mangia polvere. Creme, spugne e detergenti. A domicilio. Parole chiave: sorridere, crederci, vincere. Sono le più brave d'Italia. Grazie a loro esiste una multinazionale che a Napoli mette insieme un quarto dei suoi profitti italiani annui, e che non sa cosa sia una sola pretesa della camorra su quei soldi. «E' la formula del Party Plan a metterci al riparo da un'insidia del genere. Giuro, mai avuto un problema», racconta Vincent Melice, amministratore delegato e direttore generale della Stanhome, società del gruppo Yves Rocher. Party Plan System significa più o meno che un po' di amiche si incontrano in un salotto, magari dicono male di suocere e mariti, e alla fine comprano i prodotti dalla "incaricata" che ha messo insieme la sua rete vendita. Funziona così da 45 anni, ora in catalogo ci sono pure i cosmetici.

domenica 4 febbraio 2007

L'ultimo segretario del pci

Sedici anni oggi. Pure allora c'erano un Sì, un No e una Terza mozione. «Stavolta mi pare tutto più flebile». Sedici anni oggi, e riecco il dibattito. I Ds tormentano i loro passi verso il partito democratico; il 3 febbraio del '91 il congresso di Rimini chiude invece la storia del Pci. Il segretario provinciale napoletano, quel giorno, si chiama Ricciotti Antinolfi. Economista, assessore comunale, un occhettiano convinto. «Mi chiama Valenzi mentre sono all'università per degli esami, e mi dice che stanno per nominarmi segretario». L'ultimo. L'uomo che in città trasloca falce e martello sotto la Quercia. «Iscritto 22 anni al Pci, altri 8 a Pds e Ds. L'ultima tessera è del '99». Adesso osserva da lontano, dallo studio della sua casa ai Colli Aminei. Immerso fra i romanzi di Vassalli, i concerti di Bach e i clic di Internet. «Penso al Partito democratico, e mi chiedo perché i bilanci della Regione non siano on line».
Professor Antinolfi, perché unisce le due cose?
«Se sei un riformista, devi mettere i conti pubblici sul web».