sabato 16 gennaio 2010

Il consiglio comunale di Napoli e il calciomercato

Gennaio è il mese in cui ricomincia il calciomercato. I tifosi sanno che in quei giorni lì i giocatori possono cambiare squadra, e si preparano. Nel consiglio comunale di Napoli invece ogni mese è buono per cambiare, e se uno si distrae un attimo è finito. Io mi ero distratto e in 16 hanno cambiato partito. Succede, che ci vuoi fare.

Sono uomini dalle mille vite, questi qui. Nel Pd, per esempio, è arrivato Diego Venanzoni, figlio d'arte, stava con An, ma a disagio, se n'è andato nell'Udeur, ma con disagio, lui è un moderato, sta sulla linea di centro, e perciò ha fondato Democrazia e Libertà, dice niente Democrazia e Libertà?L'ha lasciata appena sono diventati in due. Ora è solo democratico. Forse a disagio, si vedrà.

Il fuoriclasse si chiama Pietro Mastranzo, che nella precedente consiliatura era stato eletto con Forza Italia. Nel 2006 ce l'ha fatta ancora, però con l' Udc. Poi, un po' come Gramsci e molto più come Venanzoni, un partito ha voluto fondarlo di persona, ed è nata Iniziativa Popolare. Mastranzo è però un irrequieto. E allora che fa? Prende le distanze dalla sua creatura e passa nel gruppo misto, dove oggi ci sono Giordano (un ex dipietrista che aveva lasciato il Pd dopo aver lasciato i repubblicani) e Migliaccio (un ex candidato di Nicolais che aveva lasciato Di Pietro dopo aver lasciato Mastella), e lì viene folgorato dalla proposta politica della Margherita. Mastranzo allora dice sì a Rutelli, per poi aderire al Pd nel momento della fusione coi ds. Succede però che va in crisi, lascia il partito, va di nuovo in crisi e ci torna, in tempo utile per subentrare in consiglio regionale a uno del pd che ne stava uscendo. Parentesi. Quello che usciva dalla Regione si chiama Pianese, e ne usciva per candidarsi sindaco a Giugliano sull'altra sponda, il Pdl. Perché proprio Mastranzo doveva prendere il suo posto? Perché Pianese era stato eletto alla Regione non col Pdl e neppure col Pd, ma con l'Udc, e Mastranzo era il primo dei non eletti dell'Udc, in una delle sue precedenti vite. Lo so, vi gira la testa. In ogni caso, per mettere fine ai suoi ripetuti travagli, oggi Mastranzo ha tagliato la testa al toro e sta con l'Udeur.
Con l'Udeur sta anche Mariano Malvano, un simpatico odontotecnico entrato in politica perché fratello di Franco. Franco era il questore di Napoli ai tempi del G7, ed è celebre la sua foto mentre fa jogging con Clinton. Franco è entrato in politica perché Berlusconi lo fece senatore come indennizzo per la sconfitta da candidato sindaco, e ai tempi del candidato sindaco Franco volle suo fratello Mariano a capo di una lista civica. Vota Malvano. Prendeva due piccioni con un solo slogan. Appena eletto, Malvanino lascia la lista civica e aderisce a Forza Italia, con passaggio successivo al Pdl. Ora sta con Mastella. E Ciro Varriale? Eletto in Fi, passato col Pdl, rieccolo con l'Udeur. Ciro Monaco uguale, con un passaggio in più in Iniziativa Popolare.
Dentro Iniziativa Popolare è invece rimasto Marco Mansueto, che nel 2006 fu il più votato in Forza Italia dopo Berlusconi: sì perché Berlusconi fu eletto consigliere comunale poi si dimise, ma questa è un'altra storia. Fi non fece Mansueto capogruppo, mentre Iniziativa popolare sì, e lì è rimasto come capogruppo anche ora che è capo solo di se stesso. Esatto: nel consiglio comunale di Napoli si può costituire un gruppo anche restando da soli, a dispetto del significato della parola "gruppo" e di ciò che penserebbe Massimo Troisi. Anzi, i gruppi di una sola persona sono la maggioranza. Sono otto.
Un gruppo è Domenico Palmieri, eletto col Nuovo Psi, ora esponente della Democrazia cristiana-Partito socialista. Proprio così. Democrazia cristiana-Partito socialista. Un vintage. Il più normale sembra Stanislao Lanzotti, dell'Udc. Sembra. Venne eletto nell'Udc di Casini, e fu il solo a Napoli; poi quando nell'Udc da altri partiti sono confluiti in tre, gli sarà seccato che il suo gruppo diventasse un gruppo, così se ne è staccato e ne ha creato uno in proprio, l'Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro. Cioè: uno si stacca da un gruppo, ne forma un altro da solo e lo chiama unione. Capito, no?
Ma chi era entrato nell'Udc a dar fastidio al solitario Lanzotti? Un ex Udeur di nome Alvino. Poi De Masi, un socialista pentito, diventato Pd, e diventato democratico pentito. Poi Rosario Giudice. Un mito. E' un consigliere eletto con la Margherita: rifiutò di passare nel Pd e per un po' di tempo si convinse che nonostante lo scioglimento noto al mondo, la Margherita esistesse ancora sulla scena. La Margherita c'est moi. Era lui. Era l'unico in Italia a tenere in vita simbolo e nome. Ha fatto proseliti. Oggi lo imitano Erasmo Caccavale, che nonostante la nascita del Pdl, risulta consigliere di Forza Italia. E anche Luigi Zimbaldi, che con i verdi confluiti in Sinistra e libertà, si proclama capogruppo dei verdi.
Resta da dire che in questo consiglio comunale ci sono stati pure 2 arresti. Tutto questo è successo in 3 anni e mezzo. Ne mancano ancora uno e mezzo alla fine, stanno per arrivare il miele delle candidature alle elezioni regionali e le Api di Rutelli.

aggiornamento dopo la lettura di decidiamo insieme E poi finisce così.

3 commenti:

m.ang. ha detto...

da morire, specie berlus consigliere comunale subito dimessosi.
saluti
m.ang

d.l. ha detto...

oh, grazie, ma ora ti ri-linko io, ché le storie dei transitanti mi stancavano e questa mi pare una eccezionale rassegna.
Da aggiornare subito, che ora è transitato non so più dove pure Benincasa (ammesso che non sto sbagliando nome, comunque l'ex capogruppo pd: mica uno qualsiasi)

mariano malvano ha detto...

leggo solo oggi questo post, e ringrazio il commentatore per avermi definito simpatico, una piccola, ma sostanziale correzione va fatta circa la mia carriera professionale, in quanto non ho mai fatto l'odontotecnico, come erronemente riportato ma sono medico, specializzato in odontostomatologia con una carriera universitaria presso le Università di Bari e di Napoli, con relazioni in Congressi nazionali ed internazionali e relative punnlicazioni
Mariano Malvano