sabato 2 novembre 2013

Neymar e il colpo dello spiedino

Era un'azione come tante. Fino a un momento prima. Era un banale passaggio di Busquets dal centro del campo verso sinistra, un'apertura ordinaria, per provare a sbloccare la partita, con il Barça ancora sullo 0-0 contro l'Espanyol. Certe azioni si prevedono. Suggeriscono sbocchi obbligati, certe azioni se le aspettano finanche gli avversari. La palla che viaggia da Busquets a Neymar era attesa anche dai difensori dell'Espanyol, che verso quel lato si sono spostati in due. Pensavano di fare bene il loro lavoro da travet della linea a quattro, senza sapere che si stavano infilando dentro un'azione storica. Segnatevi questi nomi. Raúl Rodríguez e Sidnei. I primi nella storia del calcio a essere trafitti contemporaneamente da un tunnel. Lo stesso tunnel. Con un solo tocco di palla. Il tocco di Neymar. Che quel tunnel ha così trasformato in assist per Sànchez. Gol. Vittoria. Maravilla.

Deve essere la spending review. Due tunnel al prezzo di uno. Doble caño, genialidad, scrivono in Spagna. Una cosa mai vista. Non è solo celebrazione di Neymar. E' anche la riabilitazione di un gesto che in genere porta su di sé un marchio di colpevolezza. Il tunnel è irriverenza, è superiorità tecnica che passa per oltraggio, è l'offesa dell'iperdotato ai piccoli uomini normali come noi. E' provocazione, umiliazione, provoca frustrazione. Quella volta che Maximiliano Rodríguez, centrocampista del Gremio, non si accontentò di farne uno, ma ne azzardò un secondo, e nella stessa azione poi finanche un terzo, l'avversario del Nautico che aveva di fronte lo sollevò in aria con un calcione. A molti parve giustizia.

Il tunnel infiamma e irrita. Se lo sbagli, regali la palla agli avversari e una bestemmia al cielo. Il tunnel è coraggio, come sa bene Aurélien Chedjou, difensore del Lille, che un anno fa ne regalò uno a Ibrahimovic. Zlatan si fece una risata. Non Maradona, che nella sua prima estate italiana, era il 1984, ne subì uno in amichevole dal portiere del Grosseto, Gino Ferioli. "No tunnel a pibe de oro", si vantò di aver sentito in campo Ferioli. Maradona smentì. Disse di essersi arrabbiato non per il gesto in sé, ma per essere stato deriso subito dopo. Il tunnel, del resto, la derisione la porta con sé, come sa Omar Sivori, che ne fu l'interprete supremo e sfacciato, e come sa bene pure la Gelmini. E' il gesto degli spiriti liberi, figurarsi poi un tunnel doppio. Il doble caño, che forse a questo punto potremmo chiamare spiedino.

Il copyright dello spiedino è di Emilio Marrese

Nessun commento: