giovedì 18 marzo 2010

Le lacrime dell'occhio dominante

Tenendo gli occhi aperti, tendete le braccia in avanti e puntate un oggetto piccolo, distante un paio di metri, coprendolo col dito indice di uno delle due mani, a braccia tese. Senza muovere il dito chiudete prima un occhio poi l'altro. Con un occhio chiuso il vostro dito continuerà a coprire l'oggetto, con l'altro sembrerà che l'oggetto si sia spostato. Ora. L'occhio che permette di mantenere l'oggetto coperto col dito anche quando l'altro è chiuso è quello dominante.
Avere l'occhio dominante sullo stesso lato del proprio braccio dominante è raro nei tennisti, ed è la caratteristica dei fenomeni.
Era la più celebre delle teorie di Roberto Lombardi, la voce (con Elena Pero) delle mie telecronache preferite. Non ce ne saranno più.
Al ritorno dall’Australia avevo chiamato Caterina, la sua splendida compagna che conosco dacchè, da ragazzini, partecipavamo agli stessi tornei di seconda categoria. Mi aveva dato speranze, perché Roberto, ormai da tempo costretto ad una seggiola a rotelle, ad una maschera per l’ossigeno, a un’assistenza continua, sembrava reagire discretamente alla sua terribile malattia. Da Roma si era trasferito a Milano per potersi curare meglio. E per Caterina, medico, era più facile continuare a svolgere la sua professione: “Per lui poter continuare a fare le telecronache di tennis è tutto. Forse abbiamo trovato una via che gli consentirà, dopo un intervento e un mese di silenzio assoluto, una metodologia che gli potrà permettere di parlare ed esser pronto per maggio e i tornei di Roma e Wimbledon. Per Roberto è vitale…”.
Un paio di giorni fa Rino Tommasi mi aveva detto di aver parlato con Caterina - con Roberto era ormai diventato impossibile da tempo, aveva difficoltà a muovere le mani, tenere il cellulare era uno sforzo enorme - e di aver capito invece che le cose erano improvvisamente molto peggiorate. “Caterina mi ha detto che si sono sposati….questa è l’unica notizia bella”.
[dal sito di Ubaldo Scanagatta]

1 commento:

TuttoFaMedia ha detto...

mi dispiace davvero tanto.