giovedì 29 ottobre 2009

Battiato, inneres auge

Davide Riondino, che da un bel po' non si fa vedere, un tempo aveva un numero straordinario tra i suoi monologhi. Con delle forbici ritagliava a striscioline decine e decine di frasi tratte dalle pagine di un libro di terza elementare, quello che un tempo si chiamava sussidiario, le chiudeva in un sacchetto, le frullava, ne tirava fuori quattro o cinque, le metteva in fila e sul testo così uscito inventava una canzone in stile simil Battiato. Credibile. Prima ancora di Bollani.


Perciò quando da qualche giorno in radio gira l'ultimo singolo di Battiato, si fa fatica a capire se si tratti di Riondino, Bollani o dell'originale. Il pezzo comincia così:
Come un branco di lupi che scende dagli altipiani ululando o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina.
Poi parte l'invettiva contro i festini di Berlusconi proponendosi dunque come una instant song, e diventa veramente ispirata solo nei versi finali. Così almeno pare al mezzadro di codesto spazio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La mancanza di opinione è la vera malattia di
questa società.
FRANCO BATTIATO DIMOSTRA CAPACITà CRITICA, OLTRE AD UNA ATOMICA DOSE DI COSIDDETTE PALLE.
OGNI ARTISTA DOVREBBE FARE LA STESSA COSA.

L'arte non è altra cosa rispetto al mondo in cui si colloca, al contrario ne è manifestazione e comunicazione.
Ognuno di noi dovrebbe iniziare a discernere e ad applicare un severo giudizio morale su ciò che accade, perchè gli errori sono lampanti se uno li sa distinguere.
A maggior ragione gli artisti dovrebbero farlo, proprio perchè esterni alla politica e perchè possiedono un criterio estetico oltre alla precisa responsabilità di quello che comunicano.
Le arti visive sono le più corrotte perchè esitono solo per il mercato dei potenti. Infatti abbruttiscono.
La musica e il cinema invece arrivano ovunque, ma si nutrono di luoghi comuni e gusti banali, blandamente si appiattiscono in piccole realtà introspettive senza spessore.
Ciò che resta è ben poco, Franco Battiato ad esempio.