giovedì 28 marzo 2013

Asimov e il tempo manipolato

Una pagina, un giorno

Harlan sbottò: "Gran Tempo, Calcolatore, che ti è preso? Leggi la data in cima alla pagina".
Indicò la scritta che diceva: 28 marzo 1932.
"Non c'è bisogno di traduzione, vero? I numeri sono quasi uguali a quelli dell'Intertemporale Standard. Non sai che a quell'epoca nessuno aveva mai visto un fungo atomico? Nessuno avrebbe potuto riprodurlo con tanta accuratezza, tranne...".
"Aspetta un momento, è solo uno schizzo" disse il Calcolatore, cercando di ritrovare il suo equilibrio. "Può darsi che la somiglianza col fungo atomico sia casuale".
"Ah, sì? Guarda di nuovo le parole, allora!. Harlan indicò la scritta in maiuscolo, ALL THE TALK OF THE MARKET. "Le iniziali formano la parola Atom, che in inglese vuol dire atomo. Me la chiami coincidenza? Direi proprio di no".

(Isaac Asimov, La fine dell'eternità, Mondadori, 1956)

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