L'icona del fútbol popolare che si ribella ai Galacticos e ai culé. Uno che con i colchoneros ha giocato, che quel mondo conosce bene, ma che ora sta provando a ribaltare. Dopo la vittoria sul Milan di martedì sera, Simeone in conferenza stampa ha dato una risposta illuminante. Poiché non si era ascoltato al Vicente Calderón il classico coro "hemos venido a emborracharnos, el risultado nos da igual" (siamo venuti a ubriacarci, il risulrato non ci importa), gli è stato chiesto se poteva dirsi compiuta una metamorfosi nella mentalità collettiva. Diciamo pure una mutazione antropologica del tifoso Atleti. "Io non so se il coro non sia stato cantato, non ci ho fatto caso, ma se i tifosi non lo cantano è meglio", è stata la sua risposta. Non vuole più, Simeone, una afición che si accontenti di essere eternamente grande per ciò che è, per la sua smisurata passione che l'ha portata a resistere nella città del Real. Ora Simeone vuole un pubblico che pretenda la vittoria. E noi, da quaggiù, a sperare che il mondo Atleti resista, che non diventi banale come tutti gli altri, che vinca, certo, che cominci a farlo con continuità, ma restando se stesso. Restando colchoneros, materassai, scoprirsi migliori sarà più bello.
domenica 16 marzo 2014
La mutazione genetica dei colchoneros
L'icona del fútbol popolare che si ribella ai Galacticos e ai culé. Uno che con i colchoneros ha giocato, che quel mondo conosce bene, ma che ora sta provando a ribaltare. Dopo la vittoria sul Milan di martedì sera, Simeone in conferenza stampa ha dato una risposta illuminante. Poiché non si era ascoltato al Vicente Calderón il classico coro "hemos venido a emborracharnos, el risultado nos da igual" (siamo venuti a ubriacarci, il risulrato non ci importa), gli è stato chiesto se poteva dirsi compiuta una metamorfosi nella mentalità collettiva. Diciamo pure una mutazione antropologica del tifoso Atleti. "Io non so se il coro non sia stato cantato, non ci ho fatto caso, ma se i tifosi non lo cantano è meglio", è stata la sua risposta. Non vuole più, Simeone, una afición che si accontenti di essere eternamente grande per ciò che è, per la sua smisurata passione che l'ha portata a resistere nella città del Real. Ora Simeone vuole un pubblico che pretenda la vittoria. E noi, da quaggiù, a sperare che il mondo Atleti resista, che non diventi banale come tutti gli altri, che vinca, certo, che cominci a farlo con continuità, ma restando se stesso. Restando colchoneros, materassai, scoprirsi migliori sarà più bello.
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