lunedì 31 agosto 2015
Quando Kuiper spiazzò Moser
venerdì 28 agosto 2015
L'America e i suoi fuochi artificiali
Un negozio di fuochi d'artificio in South Carolina |
Piove anche
mentre attraverso la contea di Palm Bay. L’uscita per Melbourne promette food
and gas. C’è una donna a un tavolo che ha come preso in ostaggio un’altra
signora, pure lei bloccata dall’acquazzone. Le parla senza darle il tempo di
far suo il sandwich appena comprato. Dice che il marito a casa non c’è mai,
lavora lavora, sempre lavora, certe volte esce anche nel fine settimana.
Melbourne fa circa 80mila abitanti, la disoccupazione è al 4 percento. Il
grosso è impiegato nel comparto hi-tech fiorito intorno alle tante compagnie che
operano nel settore della sicurezza e della difesa. Viveva a Melbourne negli
anni ’40 l’uomo che sarebbe diventato il contrammiraglio George Stephen
Morrison, venti anni più tardi alla guida della flotta nel golfo del Tonchino,
quando uno scontro fra quattro
torpedinieri vietnamiti e lo Uss Maddox, americano, diventò per il
presidente Johnson l’occasione per attaccare il Vietnam del nord. La donna racconta
che lei però da tempo s’è insospettita. L’altra, col panino a mezz’aria, adesso
è un po’ rassegnata e un po’ incuriosita. Dice che ha fatto seguire il marito e
ha scoperto quello che cercava ma che forse non avrebbe voluto mai sapere. “Ha
una storia con la sua segretaria, il porco: ecco qual è questo lavoro, lavoro, lavoro”.
Nel ’43 George Stephen Morrison prendeva lezioni di volo alla Naval Air Station
Pensacola. Un paio di settimane prima di Natale, sua moglie Clara partorì il
loro primo bambino, James Douglas, che a dire il vero un po’ tutti nel mondo
avremmo preso a chiamare Jim. Jim Morrison. Quel Jim Morrison.
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mercoledì 26 agosto 2015
I peccati di Romagnoli e la maledizione dei difensori milionari
venerdì 21 agosto 2015
Il gps e le strade blu d'America
Insomma. Alla fine si cade sempre in
tentazione, con tutta questa saldezza nel ritenere che di un posto in settantadue ore
si sia compreso molto, quando non tutto. Viaggiamo tra gli effetti con la
pretesa di coglierne le cause. Mentre raccontare dovrebbe essere il contrario di
capire. Il cammino non è un lavoro
per interpreti. Perdersi, deviare, cercare, stupirsi. Questo è. Anche se nessuno vuole perdersi più. Prendiamo le strade americane.
Trentatré anni fa il professor William Trogdon, in piena crisi personale, si
convertì al nativismo, lo chiamo così per semplificare, e prese il nome di Heat Least Moon. Scrisse dall'America quello che diremmo un reportage. Un libro magnifico: Le strade blu (Einaudi)
era il diario di una ricerca. Di un'America diversa. Di se stesso. Di un senso.
lunedì 3 agosto 2015
Piccoli ciclopi
Così da convincerci che perfino l'inconscio oggi è diventato virtuale, se possiamo immaginare di essere in sogno Pipino il Breve e Cenerentola, e se un treno soppresso può raggiungere l'apice della felicità gettandosi a trecento all'ora con Ludmila, la sua unica passeggera, moldava.
(la Repubblica, 2 agosto 2015)
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