giovedì 20 gennaio 2011

Le anteultime / The Reader - a voce alta

I film visti quando li hanno già visti tutti

Dice: scegli un'attrice da cui vorresti essere accudito un giorno che ti senti male. Uno potrebbe dire Sophie Marceau.
Dice: scegline una dalla quale a 13 anni vorresti essere stato avviato alle gioie dei baci e delle carezze. Uno potrebbe dire mmm... fammi pensare, fammi pensare... mmm... Sophie Marceau.
E poi dice: adesso scegline una dalla quale vorresti sentirti dire, Ehi ragazzo leggimi un libro. Allora uno potrebbe dire Sophie Marceau. Direbbe un solo nome: Sophie Marceau, mentre potrebbe dirne tanti di titoli di libri, ma proprio tanti, e però alla fine ne deve scegliere solo uno. Uno solo. E sceglie quello. Quello lì.

Ecco. Al giovanottino David Kross, in The Reader, tutte queste cose capitano con Kate Winslet. E va bene lo stesso, anzi non va bene, va benissimo, perché tanto Sophie Marceau e Kate Winslet si somigliano, ora vi pregherei di non contestarmi questa cosa, perché Sophie Marceau e Kate Winslet in certe smorfie veramente si somigliano, e le smorfie di una donna sono tutto. Tutto.
E allora. Al giovanottino capitano queste cose, finché tà-tà, colpo di scena, quello che il mio professore Corrado mi ha insegnato a chiamare turning point, la storia va da un'altra parte, non ve lo dico, non ve lo dico dove va, c'è sempre qualcuno che può non aver visto il film. Persino dopo le anteultime.
Ma come direbbe il filosofo Peppe Bruscolotti, è chiaramente chiaro che questo film ci tiene a sbatterci in faccia alcune cose. La prima: il carattere ferocemente eversivo che possiede una sorpresa. Non le ho contate, mi riprometto di farlo, ma nel film ce ne saranno non meno di sei-sette-otto, e tutte stravolgono le vite. Le sconvolgono. La seconda: la forza che il caso imprime alle vicende personali, e che le vicende personali imprimono a quelle collettive. La terza: la normalità dei mostri, ci passano accanto, ridono, si prendono cura di noi, amano, si fanno amare. La quarta: Kate Winslet metteva lo smalto ai piedi pure a 80 anni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahhh (è un sospiro)

giardigno65 ha detto...

bruscolotti come critico non gioca certo in difesa!