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Sono finito in Canada. Da un signore che si chiama Robin Aldergrove e che somiglia a papa Ratzinger, però con gli occhiali. Il blog si chiama Bugs Birds Beasts Blooms and Things. E' fresco fresco. Nato a settembre. Dico il blog, non lui. Anzi lui si definisce di professione nonno. Tra gli amori della sua vita mette la moglie, i figli, i nipoti, il cane e le fotografie. Non i gatti, non l'hockey su ghiaccio, non le porno star. E con quest'arietta dolce e mite, da uomo che tra pappagallini abbracciati e gigli in fiore racconta di essere in pensione e di voler spendere i suoi soldi what where e when he wants, scrive che aborre la violenza non necessaria. Law and order. Solo la violenza non necessaria, però. Needless. Lui aborre.
Cosa ho imparato: Mughini fa tendenza tra i nonni canadesi
giovedì 30 ottobre 2008
mercoledì 29 ottobre 2008
Il blog del vicino è sempre più verde
Non è Chookhean, ma Walter Speggiorin, che nel '76 segnò due gol al Southampton |
Lì si nascondono i nostri vicini, e noi non sappiamo chi sono. Io non so chi è la ragazza del blog accanto. Succede. A volte anche nei condomini. Qui non accadrà più. Ogni giorno, a partire da oggi, io andrò lassù, farò clic, vedrò chi è il mio vicino, sentirò di cosa parla e imparerò qualcosa.
Comincio.
Ffuuu (rumore di uno sbuffo per prendere fiato e cominciare). Vado.
Clic.
Eccomi.
Il vicino di oggi è Choookhean, un signore della Malaysia che sta facendo il dottorato (o il lettore universitario) a Southampton. Col Southampton ricordo un Napoli capace di vincere 4-0 nel '76 in coppa italo-inglese. Chookhean non c'entra. Ha 37 anni, quel giorno andava all'asilo, e chissà come sono gli asili in Malaysia. Il suo blog è un diario. Ci sono pure le foto. Quand'è libero se ne va in gita. L'ultima è stata all'isola di Wight. L'isola di chi / ha negli occhi il blu / della gioventù. Moglie e figli sono a casa. In Malaysia. Credo. Perché ad agosto ha postato un filmino di famiglia e ha scritto: When looking at my little cute princesses and prince playing games, I really feel that they are my everything. All my sacrifies for them are worthy
Cosa ho imparato: in Malaysia non conoscono i Dik Dik, altrimenti un riferimento a loro Chookhean l'avrebbe fatto.
martedì 28 ottobre 2008
Milano che quando piange - piange davvero
Ammetto che non lo immaginavo. Invece Coq Baroque, milanese doc, nel suo ultimo post dice che le 101 cose da fare a Milano si riducono a una sola: andarsene. Pensavo che fosse una tentazione diffusa solo altrove. Milanesi che passate di qui: ditemi. Ma davvero? Andarsene, sì, no, dove? E un po' a tutti gli scontenti della propria città: il posto ideale per vivere?
sabato 25 ottobre 2008
Skeletal Lamping
Se nel fine settimana c'è qualcuno che in questo cortile vuole ballare sui tavoli, la musica è qui. Sono gli Of Montreal. Scommettiamo che non riuscite a stare fermi?
venerdì 24 ottobre 2008
Il nuovo Montalbano comincia così
Aviva appena pigliato sonno doppo ’na nuttata che pejo d’accussì nella sò vita ne aviva avute rare, quanno l’arrisbigliò di colpo un trono che fu come ’na cannonata sparata a cinco centilimetri dal sò oricchio. Satò susuto a mezzo del letto, santianno. E accapì che il sonno non sarebbi cchiù tornato, inutili ristarisinni corcato (...)
Uno nessuno cento wii
I videogiochi si ispirano alla letturatura. Super Smash Bros Brawl, secondo il professore spagnolo David Conde, viene un po' da Pirandello
update ore 10.10 Dopo aver sbranato un po' di androidi in un vecchio videogame, avverto effettivamente l'eco di Dante e devo ammettere anche una certa evocazione di Medea
update ore 10.10 Dopo aver sbranato un po' di androidi in un vecchio videogame, avverto effettivamente l'eco di Dante e devo ammettere anche una certa evocazione di Medea
giovedì 23 ottobre 2008
mercoledì 22 ottobre 2008
E ora il bidello unico
In diretta su Sky, Berlusconi sta dicendo che molti criticano i provvedimenti sulla scuola e non hanno neppure letto il decreto Gelmini. Dice che il ministro Gelmini - per inciso seduto accanto a lui - ha commesso lei stessa qualche errore parlando di maestro unico, anziché di maestro prevalente come avrebbe dovuto. Dice che infatti i bambini avranno il maestro prevalente, più quello di religione, di educazione fisica e di informatica. Dice che nessuno perderà il posto di lavoro. Dice che non è vero che le scuole sotto i 50 alunni chiuderanno, ma presidi e segretari saranno accorpati. Ecco semmai, dice, da qualche parte ci sarà il segretario unico. Sulle classi per soli stranieri proprio non riesce a negare. Perciò dice che non è razzismo, ma buonsenso: esistono anche in Francia e Germania.
Dunque un poveraccio come me capisce che: 1) il governo italiano sente il dovere di adottare leggi in fotocopia di Francia e Germania; 2) il governo italiano si concede un'eccezione che è il lodo Alfano, che in Francia e in Germania non esiste; 3) se la Gelmini ha commesso qualche errore parlando dei suoi provvedimenti, non ha letto il decreto Gelmini; 4) se non l'ha letto, non può averlo scritto
Un poveraccio come me non capisce una cosa. Perché devo assolutamente scendere ora, ma proprio ora ora, per andare a prendere mia figlia a scuola, visto che da quest'anno il tempo pieno non c'è più? Su Sky non l'ho sentito. Vado.
Dunque un poveraccio come me capisce che: 1) il governo italiano sente il dovere di adottare leggi in fotocopia di Francia e Germania; 2) il governo italiano si concede un'eccezione che è il lodo Alfano, che in Francia e in Germania non esiste; 3) se la Gelmini ha commesso qualche errore parlando dei suoi provvedimenti, non ha letto il decreto Gelmini; 4) se non l'ha letto, non può averlo scritto
Un poveraccio come me non capisce una cosa. Perché devo assolutamente scendere ora, ma proprio ora ora, per andare a prendere mia figlia a scuola, visto che da quest'anno il tempo pieno non c'è più? Su Sky non l'ho sentito. Vado.
martedì 21 ottobre 2008
lunedì 20 ottobre 2008
Chiedi chi erano gli Shampoo
Ign Music mette in fila un po' di cover dei Beatles, elegge come la migliore di tutte "Magical Mistery Tour" di Cheap Trick e ignora clamorosamente gli Shampoo. I più grandi di tutti.
Questo era il loro manifesto.
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Questo era il loro manifesto.
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Wall-E capolavoro
giovedì 16 ottobre 2008
Un lost al sole [7]
Come se per leggere un libro, bastasse trovarlo. Ott lo aprì, lo sfogliò e s'accorse che il nonno Zerottantanove aveva davvero ricopiato il manoscritto del suo compagno Laurent Bunger tra un rigo e l'altro del volume di Montaigne, ma ovviamente aveva ricopiato tutto in francese. E ottanta/cento, il francese, non lo conosceva, eccetto le parole a remportè, poursuivants e maillot jaune, insomma un rudimentale bagaglio da spettatore del Tour. Doveva cercarsi un traduttore, ma ingrifato ancora com'era dalla puntata di Venusis, e aizzato dai commenti che chiedevano sesso blog e rock'nroll, pensò di cercarsi una traduttrice.
mercoledì 15 ottobre 2008
Un lost al sole [6]
Il libro. Ott non vedeva l’ora di sfogliarlo. Lo inseguiva dalle nove del mattino del 23 ottobre 1984, il giorno in cui diventava maggiorenne e il nonno malediceva il cielo con tutti i suoi inquilini. Il nonno, le sue radici. E poiché la radice di ottanta/cento è Zerottantanove, il nome del nonno era Zerottantanove, ma tutti per abbreviare lo chiamavano Conan Walter Casimiro Philip Immanuel. Che vita il nonno, coltivatore di Rhipsalis, una vita spesa tra Messico, Costarica e Venezuela. Durante una vacanza a Creta si era innamorato di una ragazza del posto, Mariana Fernanda, e le aveva chiesto di seguirlo e di sposarlo. Lei accettò, ma decise di portare da Creta con sé anche sua sorella Stelia, perché non voleva passare per l’unica cretina della famiglia.
martedì 14 ottobre 2008
Bei tempi
Quando a Carosello l'elefantino Pachi e il bambino Minù aiutavano animali bisognosi nella jungla. E se la loro buona azione finiva male, una voce diceva a Minù, Pachi fa sul serio. Minù rispondeva, Certo, merita tutta la nostra fiducia. E a quel punto - in quel preciso momento - irrompeva una voce fuori campo che si impostava e diceva, La fiducia è una cosa seria che si dà alle cose serie come Certosino Galbani. Finalone: Galbani vuol dire fiducia.
Ecco, ora con questa storia qui come la mettiamo. Un'altra ideologia che crolla. Tanto lo so che un giorno scopriremo pure che di nascosto incartavano le caramelle Sperlari
La notte insegue sempre il giorno
Time ha una toccante galleria di foto sulle donne di Badakhshan, Afghanistan, il posto che nel mondo ha il più alto tasso di mortalità materna durante il parto (accanto c'è la foto di una donna in camera operatoria)
Per ogni 100mila bambini nati, muoiono 6.500 donne.
lunedì 13 ottobre 2008
Un lost al sole [5]
Nuda, coi piedi scalzi tra i panni sparsi qua e là sul pavimento, Venusis prese a raccontare a ottanta/cento del suo passato di amatrice internazionale. Gli parlò della storia avuta con Gengivh Ismail Kakuh, portiere di calcio di etnia tartara, appartenente alla tribù degli Azeri, detentore del record di imbattibilità perché lì le partite finivano sempre Azero-Azero. Ma Gengivh Ismail era noto nella sua regione soprattutto per altri primati, stabiliti con 1.454 donne nei letti caldi dei villaggi dell’Est. Dove costruì il mito della sua resistenza sessuale. Fu proprio Venusis un giorno a carpirgli il segreto, quando si accorse che Gengivh Ismail usava un contraccettivo a tetrapotassio, salvia officinalis e triclosan. Profuma di dentifricio, disse lei. Sì, infatti non fa venire il tartaro, si lasciò sfuggire il tartaro, rivelando l'arcano. Venusis parlava, parlava, parlava. Raccontò a Ott della deprimente storia avuta con Umberto Tozzi. Si sentiva trascurata. Sospettava che il cantautore avesse un’altra donna: lei si spogliava e lui preferiva dedicarsi a puzzle e collage. E solo in quell'istante, dopo decenni spesi a brancolare nel buio, ottanta/cento realizzò finalmente cosa cazzo significasse: con te nuda sul divano faccio stelle di cartone pensando a Gloriaaaaa. Non le disse nulla e la abbracciò. Ora che si trovava tra le braccia di Ott, Venusis s'accorse con gioia che non c’erano forbici né cartoncini bristol a portata di mano. Ammiccò, Vedo che sei eccitato. Ottanta/cento abbassò lo sguardo sotto la cintura, giusto fra l’ottanta e il cento, e rispose, No, no, è lo slash. Venusis sorrise, Ma prima non c'era. Ott spiegò zelante, Devo aver premuto Shift e Sette. Venusis era affascinata. Con quell'aria distratta lo considerava un maestro della seduzione e glielo disse, Sei unico, sei un maestro, sei unico. Ott si sentì un gran seduttore. Poi si adombrò. Abbassò di nuovo lo sguardo sotto la cintura, si guardò lo slash, e con le parole di lei ancora in mente - unico, maestro, unico - ebbe paura di cosa sarebbe successo laggiù con un taglio della Gelmini.
(continua)
(le puntate precedenti)
(continua)
(le puntate precedenti)
domenica 12 ottobre 2008
La rovina di persone e imprese
"Qui [in banca] si tramavano quegli imbrogli spolverati di legalità che consistono nel finanziare senza compromettersi imprese losche per poi aspettarne il decollo, ucciderle e impadronirsene, chiedendo indietro i capitali in un momento critico: una manovra tremenda che ha rovinato tante persone e imprese".(Balzac, La Commedia Umana)
me l'ha ricordato lei
Ogni tempo ha il suo fascismo
"Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti sottili modi la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine"(Primo Levi, 8 maggio 1974)
me l'ha ricordato lei
Io ero per john
Il giornale che si chiama Il Giornale tesse un bell'elogio dei secondi. Oddio. E ora c'è da chiedersi chi fosse il primo tra i Beatles: John Lennon o Paul Mc Cartney?
sabato 11 ottobre 2008
un lost al sole [4]
Andò come Sam aveva annunciato. Fino a un certo punto. Trrr. Il citofono. Lui disse chi è, lei disse Venusis, lui disse fammi lo spelling, poi aprì. Appoggiò l’orecchio alla porta blindata e sentì il rumore dei suoi passi lungo le scale. Ma in fondo di quest’ultima frase si poteva anche fare a meno. Venusis aveva gli zigomi di Megan Fox, le labbra di Jessica Alba, il profilo di Keeley Hazell, la fossetta di Elisha Cuthbert, la voce di Scarlett Johansson, i denti di Cheryl Cole, la classe di Sophie Marceau, gli occhi di Angelina Jolie, la sguessera di Keira Knightley, il nome di Venusis Laterza, anche se a essere pignoli non era proprio una terza, ma una seconda abbondante. Nel mondo degli agenti segreti la chiamavano Zero Zero Tette. Ma aveva un culo incredibile. Più dell’Inter.
venerdì 10 ottobre 2008
Un lost al sole [3]
Erano due le cose a cui ottanta/cento aveva smesso di credere da un pezzo. A un gol di Toni con la maglia della Nazionale e al ritorno di Sam Apatchupah, il misterioso faccendiere californiano che vent’anni prima aveva accettato il compito di girare il mondo per trovargli un libro. Ott, ora mi spetta la seconda metà dei soldi, disse Sam. Ottanta/cento ebbe la cattiva idea di proporgli i discorsi che sentiva fare ai manager, Be’ veramente la crisi mondiale ma come non ti accorgi del momento che sta passando Alitalia e le previsioni per il 2009 non sono incoraggianti. Ma Sam diede una risposta che non sempre si ha il coraggio di dare. Me ne fotto. Poi chiese: Ricordi cosa dicesti vent’anni fa? Ott prese tempo: Ripetimelo. Ricordi cosa dicesti vent’anni fa? Ripetimelo. Ricordi cosa dicesti vent’anni fa? Ripetimelo. Andarono avanti così per 8 minuti, 5 secondi e 4 decimi, eguagliando il tempo con cui Henry Rono corse i 3mila siepi nel 1978, ma il loro record non venne omologato perché la telefonata era in favore di vento. Vent’anni prima ottanta/cento aveva ordinato a Sam di mettere il mondo sotto sopra e di ritornare nel cortile con un libro. Non uno qualunque, ma proprio quel libro lì. L’ho trovato. Prepara i soldi, Ott. Domani verrà a consegnartelo l’agente segreto che ha lavorato con me, una ragazza barese: si chiama Venusis Laterza. Ott si sentì spiazzato come Superchi davanti a un rigore di Savoldi: Come farò a riconoscerla? Le indicazioni di Apatchupah non lasciavano spazio a malintesi: Busserà al tuo citofono, tu le chiederai chi è, e lei ti dirà sono Venusis Laterza
(continua)
(le puntate precedenti)
(continua)
(le puntate precedenti)
giovedì 9 ottobre 2008
Un lost al sole [2]
Sam Apatchupah. Quanto tempo. Non si faceva vivo dall’ultima volta che Brehme aveva sbagliato un cross con la maglia dell'Inter. Una ventina d’anni dunque. Ciao Sam, E’ davvero inutile che fai quella voce alla Clive Owen perché tanto sul blog non si sente, gli rispose ottanta/cento. Ciao Ott, ridacchiò lui, modulandola via via con effetto domino sui toni di Daniel Craig, Craig David, David Boy, Boy George, George Michael, Michael Jackson e Jackson Browne, e poi la finì, perché dopo Browne non gli veniva più niente. Non aveva perso il vecchio vizio di chiamare il resto del mondo con le prime tre lettere del nome, proprio come il resto del mondo faceva con lui: il vecchio Sam. Un’abitudine che la sua ragazza d’un tempo, Cesira, non aveva mai mandato giù, e tutti possono capire perché. Ehi Sam, cosa hai fatto in questi anni? Ott glielo chiese sperando di sentire una di quelle frasi che ti fanno finire per un istante dalle parti dell’incipit della Recherche. Sam lo gelò. Gli raccontò d’essere stato comandante di un sottomarino lanciamissili balistici, custode del Castello Visconteo a Vogogna, vulcanologo in missione sul Karisimbi, commerciante di nylon nel villaggio russo di Ruzaevka, birraio a Calais, assistente di terra all’aeroporto di Drama, centroboa nella squadra di pallanuoto di Boada de Campos, capo dei rangers in un parco peruviano, assistente del direttore della fotografia in un paio di film di Kiarostami e paroliere per i Cugini di Campagna. Insomma le solite cose. Raccontava, raccontava, raccontava. Potè permetterselo perché aveva una tariffa che gli addebitava solo lo scatto alla risposta. Infine aggiunse, E ho fatto il lavoro per cui mi hai pagato. Caspita, pensò, Ott. Questo è un signor cliffhangher.
(continua)
(continua)
Lava e lavoro
Quanto siano sfacciati i tagli del governo al Sud, ormai è noto. Quanto allo stesso tempo siano subdoli, non è altrettanto chiaro. Tipo: i posti a rischio tra i ricercatori precari. Rischia di chiudere la vulcanologia. E dove sono i vulcani italiani, su, dove sono?
mercoledì 8 ottobre 2008
Un lost al sole [1]
Driiin… Driiin… Driiin… Il telefono, la sveglia, oppure il ricordo lontano della sirena di una fabbrica siderurgica che fischia da qualche parte che forza hanno dentro quelle macchine come grossi giganti e l’acqua che bolle dappertutto e esce da tutte le parti come la fine d’Amor la vecchia dolce canzon quei poveracci che devono star fuori tutta notte lontani dalle mogli e dalle famiglie ad arrostire, pensava ottanta/cento, ancora incerto se sentirsi Noodles nella fumeria di C’era una volta in America, Leopold nell’Ulisse oppure ottanta/cento nella prima puntata della web-novela che comincia oggi e qui. Un Lost al Sole. Optò per l’eventualità più sfigata.
Driiin… Driiin… Driiin… Era il telefono, altro che flusso di coscienza. Rannicchiato come un feto sul divanosulcortile, ottanta/cento allungò la mano per rispondere. Pronto. Driin…. Driin… Pronto. Driin… Driiin… Lui diceva Pronto, ma il Driin continuava. Un ultimo dubbio. Vuoi vedere che davvero si trattava di stream of consciousness? Fu un attimo. L’uomo che tutti chiamavano ottanta/cento scartò l’idea quando realizzò che stava rispondendo al telefono con un telecomando. Allora lo mise da parte come Lippi con Panucci, afferrò il telefono portatile, pose fine ai Driin con un definitivo Pronto, e fu stream of cordless. Ciao sono Sam, fece la voce dall’altra parte del filo, ed era già il primo errore perché i cordless non hanno il filo.
(continua)
Driiin… Driiin… Driiin… Era il telefono, altro che flusso di coscienza. Rannicchiato come un feto sul divanosulcortile, ottanta/cento allungò la mano per rispondere. Pronto. Driin…. Driin… Pronto. Driin… Driiin… Lui diceva Pronto, ma il Driin continuava. Un ultimo dubbio. Vuoi vedere che davvero si trattava di stream of consciousness? Fu un attimo. L’uomo che tutti chiamavano ottanta/cento scartò l’idea quando realizzò che stava rispondendo al telefono con un telecomando. Allora lo mise da parte come Lippi con Panucci, afferrò il telefono portatile, pose fine ai Driin con un definitivo Pronto, e fu stream of cordless. Ciao sono Sam, fece la voce dall’altra parte del filo, ed era già il primo errore perché i cordless non hanno il filo.
(continua)
(nella foto la terapia più diffusa contro l'abuso in letteratura dello stream of consciousness)
Ehi, laggiù, mi lanciate una birra?
"Some nights are awful, if it's a super-loud noise band," said Richardson.
But "some nights, if I like the band and the bar is crowded, I will sit in my
kitchen with friends and listen to the music," she said. "I did that last night
even though I didn't have friends over."
Così Chicago Tribune racconta cosa significa vivere accanto a un bar. A me da bambino è andata meglio. Dal salotto vedevo le partite della Bagnolese. Voi non sapete quant'era forte il numero 5 Mollica.
Il colore delle parole
martedì 7 ottobre 2008
Devastator
Ma nove per nove farà ottantuno?
A chi non è mai successo di tornare ubriachi di sera e mandare una mail di cui poi ci si pente? A me. Però evidentemente accade, se a Google lanciano Mail Goggles, dispositivo che blocca la posta elettronica dalle 22 alle 4 del mattino nei week-end. Cioè. Non è che la blocca. Ma costringe a risolvere delle operazioni aritmetiche per andare avanti. Devono averlo interpretato come un ferreo dispositivo anti-alcol. Solo che se faccio Start, Programmi, Accessori, anche tra le 22 e le 4 del week-end trovo Calcolatrice.
lunedì 6 ottobre 2008
Nora Puntillo, giornalista in trincea
Settant'anni in due sillabe. Nora. «Come la madre di mio padre. Un nome di famiglia. Siamo in nove a chiamarci Eleonora». Settant'anni e cento battaglie. «Pensavo di poter dare un contributo alla rivoluzione alla mia maniera: scrivendo». Un decennio speso nella redazione di Paese Sera, due in quella napoletana dell'Unità, prima all'Angiporto Galleria, poi in via Toledo, infine a via Cervantes. Venti processi per diffamazione superati, tre gradi di giudizio vinti contro l'ex procuratore Cordova. Eleonora Puntillo è la giornalista militante che attacca gli scempi edilizi degli anni Settanta e scopre il bradisismo a Pozzuoli negli anni Ottanta. E' la scrittrice che racconta il misterioso sottosuolo di Napoli in "Grotte e caverne" (Newton Compton). E' l'animatrice di campagne sociali e civiche che attraversano epoche e giunte comunali diverse. E' l'insospettabile amante di calcio e ciclismo, ma pure di giochi perduti come lo strummolo e il sottomuro. Ed è la donna che stasera al tramonto aspetta gli amici alla sua festa di compleanno con un invito che dice: "Si dispensa dai fiori, c' è tempo".
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La perfetta simmetria
Oggi nel cortile si sente il nuovo cd di Keane, Perfect Simmetry (qui)
update ... ma ci parlano sopra, non ci posso credere, ci parlano sopra
update ... ma ci parlano sopra, non ci posso credere, ci parlano sopra
Il sorpasso dello spagnolo
Ora è ufficiale. Ci sono più ispanofoni negli Stati Uniti che in Spagna. Solo in Messico la cifra è ancora superiore, ma nel 2050 è previsto che gli Usa faranno il sorpasso
domenica 5 ottobre 2008
sabato 4 ottobre 2008
Il valore del dissenso
Da qualche parte bisognerà pur salvare un barlume di dissenso (...) OgnunoMario Sconcerti, Corriere delle Sera, pagina Sport
esprime ciò che sente. E non è per niente detto che si debba sentire tutti la
stessa cosa (...) I fischi non segnano una contestazione fissa, fine a se
stessa, segnano piuttosto l'intelligenza, la ragione critica di uno spettatore.
(...) E' proprio questo valore della differenza che i presidenti del calcio non sembrano capire (...) Non è un buon cliente un popolo che applaude sempre, non detta nessuna strada, nessun consiglio. Se non ha libertà di giudizio, è un popolo inutile. Non porta dialettica, non produce confronto, non causa business. Al contrario preoccupa un'imprenditoria del calcio che voglia soltanto consenso (...) E' la nuova dittatura del calcio che non vuole clienti, amici o fruitori, ma solo l'amore
cieco nei confronti del totem. Un pubblico che non fa domande e sacrifica anche
i giudizi di giornata a un interesse superiore. Ma a chi serve un pubblico così
triste?
Mamma mia
Okay, okay, Meryl Streep è brava, e quello che volete voi. Ma quando gli Abba erano gli Abba, preferivo i Supertramp
venerdì 3 ottobre 2008
il valore di una N
Non basta diventare il secondo giocatore di baseball della storia a centrare un fuoricampo nei primi turni sul monte dei play-off. Pure Google si stupisce. Mi scrive: forse cercavi Eva Longoria.
(accanto un test fotografico: distinguete Eva Longoria da Evan Longoria, mettendo una x sul giocatore di baseball. Attenti a non graffiare lo schermo)
giovedì 2 ottobre 2008
Questo blog una volta era tutta campagna
Leggo che per il suo compleanno numero 10, Google mette in rete per un mese il motore di ricerca del gennaio 2001. Un'edizione web di com'eravamo. Nasceva Wikipedia, moriva Napster, e la ricerca alla voce Bin Laden dava 175mila risultati (l'11 settembre sarebbe venuto 9 mesi dopo) contro gli oltre 18 milioni di oggi. Come capirete da soli, oggi non ho niente da fare.
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