venerdì 29 settembre 2006

La seconda vita di Carlo

Dedicato a chi dice che non se ne esce. «Se avessi saputo che lavorare è così bello, non avrei sbagliato mai». La sveglia in casa di Carlo Marieniello suona prima che arrivino le cinque. Un autobus lo porta da Volla fino a piazza Garibaldi, un treno fino a Roma. Lì c' è un altro pullman che lo accompagna tra la Casilina e la Prenestina, al lavoro, centralinista in un ospedale. «Madre Vannini, buongiorno». La sua seconda vita. La prima è finita nel '95. «Ero un ragazzo attivo». Cioè? «Fesso non ero». Uno finito nella zona grigia. La sua zona grigia.