martedì 28 ottobre 2008
Milano che quando piange - piange davvero
Ammetto che non lo immaginavo. Invece Coq Baroque, milanese doc, nel suo ultimo post dice che le 101 cose da fare a Milano si riducono a una sola: andarsene. Pensavo che fosse una tentazione diffusa solo altrove. Milanesi che passate di qui: ditemi. Ma davvero? Andarsene, sì, no, dove? E un po' a tutti gli scontenti della propria città: il posto ideale per vivere?
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9 commenti:
Il posto ideale per vivere... E' quello dove ti porta un lavoro decente, con stipendio decente e un orario decente. La vita privata non è dimezzata, i genitori non si fanno part time, dove c'è un parco, una scuola, la partita da giocare. Il posto ideale è quello dove il tempo è infinito. A me non basta mai... Troppo seria?
da Focus di questo mese: "Finalndia: niente voti fino a 13 anni. Insegnanti di sostegno. Tre lingue. Docenti accuratamente selezionati e addestrati. Ecco i segreti della scuola migliore del mondo. Alle elementari si sta in classe senza scarpe, si dà del tu agli insegnanti e li si chiama per nome. Fin dall'infanzia si coltivano autoriflessione, senso di responsabilità, empatia e collaborazione. Inoltre, la scuola inizia solo a 7 anni compiuti, quando il cervello è più maturo. Infine, viene applicata la filosofia "eretica": sono gli insegnanti a dover capire gli alunni, non il contrario. I voti: non si giudicano gli studenti, ma la qualità della scuola: se gli studenti sono scarsi, è la scuola ad aver fallito". Secondo le valutazioni del Pisa (Programme for international study assessment) quella finlandese è la miglior scuola al mondo, l'Italia è al 23esimo posto. Ecco, se potessi, io andrei a vivere a New York.
"chi volta el cu a Milan, volta el cu al pan" (cu con la dieresi)
RIP
ultimamente mi viene da pensare alla campagna. in mezzo all'uva e ai fichi d'india.
@ anonimo
Dunque tu sei per le dolci praterie di Manitù
@ panchester
Sei vago. In che zona? Flushing Meadows?
@ RIP
Nun sputa' 'ncielo ca' 'nfaccia te torna (con gli apostrofi)
@ tfm
D'accordo con te sulla campagna. D'accordo sull'uva. Ma al posto dei fichi d'India meglio Ale e Franz
Mah. Andare dove? A fare cosa?
Per perdersi queste facce di milanesità (lo ripeto, io sono uguale, eh). Tipo oggi, al telefonino, caschetto biondo sessantenne, un uomo: ciao lillo, ma sai che il gigi mi stava giusto dicendo della vostra partitina con il ricki.
Qui Vanzina impera e non divide.
Noto solo ora la citazione... Io sono andato al Cairo, inviato per un settimanale in lingua francese, poi a Tokyo come freelance. Ora a Berlino. A Milano ci torno sempre come si torna a trovare una ex ragazza, la si vede ci si incazza e si capisce perche' ci si e' lasciati. Ma sono io che ho sempre torto col le ex. E Milano me lo rinfaccia sempre.
@RIP: mai visto un cu con la dièresi, col perizoma tanti ma con la dieresi mai.
Capo, troppo bello il giochino:
"Coq Baroque, milanese doc"
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