Saverio era talmente terrorizzato da non provare neppure piacere, ma poi era bastato capacitarsi che Serena Mastrodomenico custodiva nella sua bocca tutto il suo c. per strappargli un orgasmo esplosivo e imbarazzante.
Lei si era passato il dorso della mano sulla bocca, lo aveva guardato negli occhi e gli aveva domandato con una vocina soddisfatta: - Senti, domani, mi accompagneresti da Ikea?
Lui aveva risposto un solo e semplice: - Sì.
Quello era stato il primo sì. Il primo di una sequela infinita.
[Che la festa cominci, Einaudi, pagine 208 e 209]
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