domenica 7 marzo 2010

La paradinha, un'arte o un reato?

C'è chi rallenta appena un po' : i moderati.
C'è chi rallenta e si ferma prima di calciare: gli esagerati.
C'è chi rallenta, si ferma e fa pure un balletto col piede sospeso nell'aria: gli estremisti.
Benedetta paradinha che fa urlare nei microfoni i telecronisti brasiliani e fa ammattire la Fifa, a tre mesi dai mondiali. Hanno inventato il rigore con la "fermatina", oddìo, ma si può? Il caso è esploso quando in Vasco da Gama-Fluminense, semifinale del campionato finita ai rigori, i brasiliani hanno sfoggiato l'intero catalogo senza farsi scrupoli. «Quel tiro è un imbroglio», così la pensa Blatter, che ora vuole introdurre il divieto di sosta.


In realtà il divieto esiste. Le finte col corpo sono consentite, ma non ci si può fermare. Il portiere va spiazzato, eventualmente ingannato, ma truffato no. C'è un problema. Il confine fra scaltrezza e trucco è tracciato dalla discrezionalità dell' arbitro. E in Brasile, ormai, anche la paradinha più sfrenata viene considerata un'arte, mica un reato. È l'arma dei calciatori nella loro lotta di classe contro i portieri, ai quali è lasciata la possibilità di spostarsi in orizzontale lungo la linea. Voi vi muovete? Noi ci fermiamo. Per il Wall Street Journal «quando si tratta di innovazione e creatività, i brasiliani arrivano prima: per fermarli gli puoi rubare la tecnica o cambiare le regole». Ecco, la seconda.

Così, a Zurigo oggi si riunisce l'International football board, in sostanza otto signori che hanno l'immenso potere di cambiare le regole del calcio, e che per fortuna usano con discrezione. Più che da cambiare, stavolta c'è da precisare quale gesto vada considerato una finta e quale una "fermatina" (paradinha in portoghese). Il resto della riunione sarà dedicato ai 5 arbitri e all'aiuto dei microchip sui gol fantasma. Il bello è che una volta sciolto il nodo, non servirà per i mondiali. Le modifiche non entrano in vigore a stagione in corso, ma dal luglio successivo. A mondiali conclusi. E se Cristiano Ronaldo, che in Spagna inclina alla paradinha come Miccoli da noi, dovesse esibirsi in un tiro del genere pure in Sudafrica, resterà da affidarsi all'arbitro di turno. Si conosce chi ha brevettato il rigore (Mc Crum, un portiere), chi ha escogitato il cucchiaio (il ceko Panenka), resta da capire chi ha inventato una diavoleria così. Pelé, dicono. Ai mondiali del '70. Lui stesso conferma, anche se lascia il copyright a Didi: «L'ho copiata da lui». Ma Pelé, ai mondiali '70, non ha mai segnato su rigore. Di collo (alla Cecoslovacchia), di suola (alla Romania), di testa (all'Italia). Non su rigore. Pure questo è un mistero. Forse la prima paradinha della storia, in realtà il Brasile l'ha subita. Semifinale mondiale del '38: Piola atterrato, Meazza va a tirare. Indugia, saltella, muove un passo, accelera, rallenta, alla fine si decide. Gol. Dopo spiegherà che gli si era rotto l'elastico dei pantaloncini, e s'era dovuto inventare la "fermatina" per non restare in mutande. Ah, gli italiani.

(la Repubblica, 6 marzo 2010)

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