mercoledì 7 ottobre 2009
un lost al sole 2.1
Contattare Liliana Cangiano, diceva il giornale. Offro a modiche cifre traduzioni dal francese. Ott aveva trovato la donna che faceva al caso suo. Suo di lui, non di lei. Salutò Estemole Cuarto Menùn con una certa fretta e una certa apprensione, perché voleva sbrigare la faccenda entro le otto, e si accorse che se a Estemole avesse invertito i cognomi, fra lui e lei, erano già Ott Menùn Cuarto. Si precipitò all'indirizzo dove l'inserzione pubblicitaria annunciava la presenza della signora Cangiano, al 41 di Teeth Count, e fu facilissimo rintracciarla, perché arrivati al 41 di Teeth Count c'era un portone con su scritto Liliana Cangiano. Facile. Non si sarebbe perso nemmeno un bambino e neppure un abitante di Berlino, se l'avete capita bene e sennò pacienza.
Ott entrò. Ma prima di entrare, bussò. Ma prima di bussare, salì. Ma prima di salire, citofonò. E detta così, fa molto Gonzalez Inarritu. Ricordò che da bambino il citofono veniva chiamato telefonino, era nero e pesava un quintale. Lo spazzò via. Non il citofono, il ricordo. Lei, Liliana Cangiano, era in piedi, poggiata allo stipite della porta, discinta come la Bovary di Flaubert, ingenua come la Maria di Hemingway. Suggestioni che crescevano nel sentire le sue parole al telefono. Oui, oui, oui, cinguettava al suo misterioso interlocutore madame Cangianò, con un lieve tono ascendente, interrogativo, come se stesse chiedendo vuole la uno, la due o la treee. Poi la sua voce divenne travolgente. Que busca senor, con quella sibilante che proprio non ce la faceva a sonorizzarsi dinanzi a un'altra consonante sonora, come avrebbe dovuto, ma si afflosciava su stessa, si zeppolizzava, sì, insomma, come quando Jovanotti canta: a te che fei, femplicemente fei, foftanfa dei fogni miei, foftanfa dei fogni miei.
I due si guardarono. Poi Ott posò gli occhi sul comodino di lei. Ma solo in senso figurato, del resto come avrebbe potuto estirparsi i bulbi senza neppure l'anestesia? Tornò a guardare lei, anzi gettò lo sguardo nella sua scollatura, così Leoblog e Stelllare che nei commenti alla prima stagione chiedevano più sesso, ora saranno contenti. Signora, abbozzò Ott, lei traduce dal francese, ma non ho capito ancora se è francese o spagnola.
Madame Cangianò lo fulminò con le pupille che sbucavano dal mascara nero e si aprì. Oh, se si aprì. Rispose: Chi me piglie pe' francese, chi me' piglia pe' spagnola, ma je so' nata 'o Conte 'e Mola e metto 'ncoppa a chi vogl'io. Ott la fissò, lei parve turbata. Le sue parole lo confermarono. Caro bebè, che guardi 'a ffà, io quando veco a tte me sento 'e disturbà.
Ott la credette una lusinga, uno schiaffo gli rivelò che si stava frusciando.
(nella foto Liliana Cangiano)
La prima stagione >>>
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