giovedì 22 ottobre 2009
Quando spunta la luna a Walterchiari
C'è un canale digitale terrestre, Iris, che sta dedicando in queste mattine un ciclo di film a un attore sottovalutato.
No, bisogna correggersi.
I sottovalutati non esistono, perché se uno è bravo prima o poi il mondo se ne accorge. Esistono semmai i sopravvalutati.
Allora sarebbe meglio dire che Iris dedica un ciclo di film al più bravo fra gli attori meno valorizzati dal cinema italiano.
Walter Chiari.
Ieri davano un film di Blasetti che impressionava per la maestosità del cast messo in campo, e a conferma del suo valore enorme Walter Chiari era il protagonista in mezzo a gente come Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica e una bellissima e bravissima - ma proprio bellissima bellissima e bravissima bravissima - Silvana Mangano.
Il film è Io, io, io e gli altri. Walter Chiari è un gigante, e intorno a lui in una serie di ruoli minori si muovono il migliore attore di quella generazione, Nino Manfredi, il più bravo, inconsapevole d'esserlo; e l'attrice più moderna di quegli anni, Franca Valeri.
Tra i tanti, ed è questo il punto vero, ce n'era un altro che a osservarlo bene e ad ascoltarlo bene pareva - come dire - il prototipo dell'attore italiano più acclamato e forse sopravvalutato del momento, Toni Servillo. Era come il suo dagherrotipo. Il suo stampo. Il suo calco. Quell'attore era Vittorio Caprioli.
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2 commenti:
Ma quando arriva l'usb di Sky?
Ti possono capire davvero in pochi. Leggerezza, la parola associata a Walter Chiari, uomo dalla vita tragica, tormentata, cazzona eppur leggero. Cosa dire poi di Servillo... ha bisogno di grandi registi come Sorrentino, altrimenti è una parodia...
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