«PERCHÉ si sorprendono?». A 81 anni, Ciriaco De Mita vive la campagna elettorale numero 13. Per le Europee con l'Udc. Ed è la prima da alleato della destra alle amministrative. «Non esco dalla mia storia. E tra le persone che incontro, nessuno ha questa impressione».
Presidente De Mita, 15 mesi fa lei era nel Pd, ora sta col centrodestra. Sarà singolare o no?
«Non m'interessa stabilire se dal Pd sono uscito o se mi hanno escluso. So che il massimo sforzo di riflessione, l'ho fatto io. È un gruppo di sopravvissuti. Attaccano Berlusconi perché candida veline. E io da chi sono stato sostituito?».
Da Pina Picierno, ex responsabile giovanile del suo partito. Giusto?
«Da una quasi velina. Lo scontro l'ha voluto il Pd, e non me ne dolgo. Ho anticipato il futuro, presto sarà chiaro».
Ad Avellino il suo sguardo verso destra è un mezzo scandalo.
«Altra singolarità. Qui il gruppo di sopravvissuti non fa altro che aggredirmi. Quando con l'Udc mi sono candidato al Senato, brindarono alla mia mancata elezione. Loro che avevano perso».
Nessun tentativo di recuperare il rapporto?
«Latorre venne ad Avellino e lo auspicò. Il Pd locale si oppose in assemblea nazionale. E immaginavano un accordo?».
La sua è una scelta contro?
«No, no. Una scelta per ricostruire la tradizione dc. Non so se funzionerà. Ho fatto una scelta tra una cosa negativa e una cosa nuova che non so».
Ma in politica il nuovo non è il Pd?
«Eccola, la supponenza: la presunzione che verità e novità siano il Pd. Che però non esiste. E più il Pd non esiste, più pretende di rappresentare l'ortodossia. A Napoli e a Salerno, poi, vive scontri interni di uno squallore insopportabile. Con risvolti tragicomici».
Quali sarebbero?
«Nicolais che si candida come nuovo contro Bassolino, e poi va a chiedergli sostegno: Nicolais è più vecchio di Bassolino».
Dunque per voltare pagina bisogna votare Berlusconi, Mastella e De Mita?
«Con il Pdl c'è un'intesa per cambiare l'organizzazione politica sul territorio. Non posso aver frainteso: l'accordo l'ho scritto io. È lo stesso che provai a fare con Bassolino. Con lui non ci siamo riusciti».
Non è imbarazzante stare con quel Pdl che attacca il quindicennio di cui lei è stato protagonista?
«Certe cose su società miste e fondi europei, le ho sempre dette. Io sarei responsabile di cosa?».
Per De Magistris dell' Idv, che ricorda i guasti della sanità, lei sarebbe tra i responsabili del degrado campano.
«Se questo signore conduceva le inchieste come fa politica, è bene che sia uscito dalla magistratura».
Il sindaco Iervolino si dispiace per le sue nuove compagnie.
«La vera cattiva compagnia è quella che ho lasciato».
Ma nella nuova compagnia c'è la Lega. Matteo Salvini dice che il suo linguaggio è superato.
«A Vasto una signora mi ha detto: 10 anni fai suoi discorsi non mi piacevano e ora sì, all'epoca ero una bambina».
E su Facebook come va?
«Una sorpresa. Parlo con migliaia di persone, in maggioranza giovani. Significa qualcosa o no?».
(Repubblica Napoli, 21 maggio 2009)
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