martedì 19 maggio 2009

Casomai candidiamo i panda

Nel pezzo dell'Unità sulla corsa in salita delle eurocandidate italiane, vengono citate le posizioni delle donne in lista. Lei è seconda, quella è ottava, una più su, l'altra più giù. E' solo un dettaglio. Perché alle elezioni europee ci sono le preferenze. Dunque puoi essere anche sedicesima in lista e ottenere dagli elettori un consenso superiore a chi il partito ha messo in cima.
Ma non siamo più abituati alla democrazia, se dopo mugugni, lamenti e proteste contro listini bloccati e "nomine", ora si scopre che proprio a molte donne non vanno bene le preferenze.
Maria Grazia Pagano: "Qui al sud si gioca tutto sulle preferenze, e gli uomini sono più forti, più radicati".
Qui al sud.
Perché al nord come votano?
Vittoria Franco: "Quando c'erano i Ds si riusciva a orientare le preferenze, adesso non più: i candidati si sfidano in campo libero, e le donne sono più svantaggiate".
Cosa-cosa?
"Orientare le preferenze".
"I candidati si sfidano in campo libero, e le donne sono più svantaggiate". Dice proprio così. Se fossi donna, sarei terribilmente offesa con la signora Vittoria: tra la richiesta di un aiutino e la candidatura di una velina, c'è uno spazio non illimitato. Può anche essere un soffio.
La posizione ufficiale tenuta sul divano (ma non pretendo nel cortile) è parità di genere, parità di condizioni di partenza, parità nel numero dei candidati uomo-donna nelle liste. Come in Belgio. E poi scelgono gli elettori. Che ne sai, magari scelgono solo donne. Roba che la legge invocata e ottenuta dalle donne in Campania, invece, impedirà.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma sei sicuro che Franco Vittoria sia una donna?

ac ha detto...

Vittoria Donna, coordinatrice donne Pd

d.l. ha detto...

la panda mi pare stupenda. che la ingrandirei ddirittura un po'
:)))

Anonimo ha detto...

però è vero che al nord gli elettori hanno sempre usato di meno le preferenze.