A Cannes è stato presentato il documentario su Pietro Germi, Il bravo il bello il cattivo, coprodotto da La7, che spero passi prima o poi anche in tv.
Dalle colonne di Libero, sotto il titolo "dopo mezzo secolo la gauche si piega a Germi", raccontano che
Il fatto di essere senza tessera (praticamente un suicidio in quei tempi di feroce conformismo di sinistra) non impedì a Germi di sparare sui mali d'Italia.
Tenendo il bravo Germi fuori dal discorso, uno che non è nato in tempo per vivere quegli anni, si domanda (e vorrebbe spiegazioni da Libero e compagnia) come sia stato possibile che in quei tempi di feroce conformismo di sinistra, durante i quali gli artisti venivano inesorabilmente schiacciati sotto il giogo di un'opprimente egemonia culturale, in Italia siano riusciti a sopravvivere Federico Fellini, Roberto Rossellini e Alberto Sordi. Per dirne tre.
Il fatto di essere senza tessera (praticamente un suicidio in quei tempi di feroce conformismo di sinistra) non impedì a Germi di sparare sui mali d'Italia.
Tenendo il bravo Germi fuori dal discorso, uno che non è nato in tempo per vivere quegli anni, si domanda (e vorrebbe spiegazioni da Libero e compagnia) come sia stato possibile che in quei tempi di feroce conformismo di sinistra, durante i quali gli artisti venivano inesorabilmente schiacciati sotto il giogo di un'opprimente egemonia culturale, in Italia siano riusciti a sopravvivere Federico Fellini, Roberto Rossellini e Alberto Sordi. Per dirne tre.
2 commenti:
leggere l'intero blog, pretty good
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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