venerdì 9 aprile 2010

la questione meridionale

5 commenti:

Stella ha detto...

AHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHA!

ac ha detto...

A me questa cosa commuove. E davvero credo sia la foto che rappresenta per intero la questione meridionale

d.l. ha detto...

più che commuovermi, mi incazzo...
però "stanno i bambini" è stupendo

Anonimo ha detto...

Commuoversi? Per l'ignorantità? Basta con i bbbbbuonismi. Il folklore ormai fa rima con orrore, con torpore (della mente e in questo caso della lingua). Invece di denunciare i writers, io questo artista meridionale lo rimanderei volentieri a scuola

ac ha detto...

@ anonimo e d.l.
Una volta feci un colloquio per un lavoro da commesso in una grande catena di libri. L'omino del colloquio mi tese un tranello: disse che i commessi non devono ridere se una cliente chiede un libro di tal de tali, pronunciando il nome di un autore con uno strafalcione. Non ricordo chi, ma fate conto una cosa tipo Susanna Tamarro.
Perciò non rido. Poi sto diventando vecchio e allora mi commuovo. Ma non dinanzi al folklore: quello sì che fa incazzare, sono d'accordo. Ma qui non c'è compiacimento finto. Qua io ci vedo uno sforzo, la solitudine che c'è in quello sforzo e un'umanità (stanno i banbini). Secondo me commuoversi per l'ignoranza non è buonismo, se ho capito cosa si intende per buonismo.
Questa scritta. E' come quando la madre di un mio amico sbaglia le parole. E' Filumena Marturano che vuol parlare in italiano e cade nei malapropismi. E' la questione meridionale.