martedì 6 aprile 2010

La Lega e il sindaco di Napoli

Oggi Roberto Maroni dà una bella notizia. La Lega nord sta facendo un pensierino per presentare una sua candidatura a sindaco di Napoli. Lo dice con uno slogan che è già elettorale ("Almeno cominceremo a far funzionare qualcosa") ma sul serio è una bella notizia. Per più motivi.

Uno. E' la conferma che il suo modello politico e la sua visione del mondo vivono un precoce e mal documentato declino nelle terre in cui maggiormente sono stati finora predicati. Come già sapete, la Lega ha perso voti (voti, non la percentuale, cioé elettori, cioé persone che la pensano così) nelle regioni in cui da anni amministra, col caso-soglia di Lecco (dove peraltro presentava un big come Castelli), aumentando i suoi consensi al centro Italia, dove non è stata ancora sperimentata come esperienza di governo locale e dove dunque ancora può presentarsi come una speranza. Ecco perché adesso ha bisogno di nuove praterie da cavalcare e di terre vergini da concimare con il seme degli egoismi. In questo senso: cosa c'è meglio di Napoli?

Due. E' una bella notizia perché la Lega nord con un candidato sindaco a Napoli spingerebbe il Pdl a fare i conti con parole, opere e omissioni del governo sul sud. Che fa il Pdl? Fa corsa insieme? Sostiene il candidato della Lega? Ne avrebbe uno suo? Si apparenta al ballottaggio? E l'Udc di Casini e De Mita?

Tre. E' una bella notizia perché porta l'ipocrisia della Lega su un terreno sdrucciolevole. Fuori di metafora, a me piacerebbe sentire a che punto sta l'idea delle gabbie salariali. Per dire la prima. Oppure quell'ipocrisia si manifesterebbe di nuovo, perché il candidato di Maroni avrebbe con sé una lista col nome Lega sud e una spiegazione del tipo ma veramente noi intendevamo che, e tutto un papiello su federalismo e radicamento sul territorio. Perché stringi stringi così fa la Lega. Butta la petrella e nasconde la manella. C'è Salvini che canta senti che puzza scappano anche i cani? Subito dopo spiega che era solo una canzone da stadio. O come l'altra volta per quella storia dei vagoni metro per milanesi.

La petrella e la manella sono ciò che oggi in una bella intervista all'Unità viene definita doppiezza leghista dal sindaco di Lecco, Virginio Brivio, il quale dice meglio di me un po' di cose:
Bisogna liberarsi di una montagna di luoghi comuni che ne proiettano un'immagine ben oltre le sue possibilità e le sue capacità. (...) La Lega va di moda, ma non è quel prototipo di ruvida efficienza che abbaglia molti osservatori.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,
a proposito del rapporto Lega/territorio mi permetto di segnalarti questa mia analisi sul risultato delle regionali http://ilmetapapero.wordpress.com/2010/03/31/il-falso-mito/

Anonimo ha detto...

Uno della lega sindaco di Napoli bene .... cosi dopo 150 anni di politici del SUD che hanno fatto gli interessi del nord adesso si pone fine all’ipocrisia mettendo nel SUD direttamente dei politici del nord per meglio fare gli interessi del nord.