martedì 27 aprile 2010

"Aggraverebbe di molto gli squilibri"

Le tabelle sono eloquenti. Mostrano che la Campania e le altre regioni del Mezzogiorno a tutt’oggi ricevono flussi totali di spesa pubblica (spesa corrente e spesa in conto capitale) pro capite inferiori alla media nazionale e dunque di gran lunga inferiori alla spesa pubblica ricevuta dai territori italiani economicamente più ricchi. Mostrano inoltre che le entrate pubbliche per abitante affluenti dai cittadini della Campania e delle altre regioni meridionali ai vari Enti non sarebbero sufficienti ad alimentare da sole la pur ridotta spesa del Settore Pubblico Allargato. In altre parole, l’ipotesi estrema di federalismo fiscale (“ogni territorio sia abilitato a spendere le entrate pubbliche che estrae dalla sua popolazione”) che in pochi osano apertamente sostenere ma che in tanti continuano a coltivare, aggraverebbe di molto gli squilibri tuttora vigenti tra territori ricchi, ad elevata capacità contributiva, e territori poveri, a bassa capacità contributiva, tra Nord e Sud d’Italia.
[dalla relazione di Mariano D'Antonio, al passaggio di consegne in Regione - le tabelle sono qui]

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