Peraltro. Che Riccardo Cocciante fosse un nemico del riposo s'era intuito da tempo. Altrimenti se ne starebbe al posto suo mentre Margherita già sta dormendo. Invece no. Dice che non riesce a stare fermo con le mani nelle mani. Tante cose deve fare prima che venga domani. Ma cosa, poi? Svegliare tutti gli amanti e parlare per ore e ore. Correre per le strade, mettersi a ballare di là, scaraventare secchi di vernice sopra i muri. Cocciante ha questa fissazione. Va svegliando gente palazzo per palazzo. Allora fece bene quell'amico, una volta, quello che se lo svegli di notte, esce in pigiama, prende anche le botte: però te le ridà.
Ma è con le donne che lui esagera. Esagera e dopo se ne lamenta. Ma si può mai portare una povera ragazza a piedi nudi cercando l'orizzonte, sulla terra lui e lei? Quando si vuole bene, ma bene veramente, si può mai vivere nel vento? Si può mai camminare sopra una tempesta?
Certe cose va a finire che si capiscono in ritardo. Te ne accorgi, dopo. E dopo ti lamenti che era già tutto previsto. Dopo ti risenti che sei un cervo a primavera. Piangi che vorresti cambiare faccia, e vorresti cambiare nome, e vorresti cambiare vita. Dopo, alla fine di tutto, lo sai dire che a mano a mano mi perdi e ti perdo, e quello che è stato ci sembra più assurdo.
Bisognava prevederlo. Bisognava immaginarlo che lei ti avrebbe lasciato. Si capisce che dopo ti sembra assurdo.
In piena notte i secchi di vernice sopra i muri. E dai, su.
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4 commenti:
Era ora che qualcuno gliele cantasse..
saluti
m.ang
E lasciamo stare che dividerebbe la montagna e andrebbe a piedi a Bologna, va', lasciamo stare
e lasciamo pure stare che conosci cocciante a memoria. Lasciamo stare, va'
Su certe cose sono imbattibile. Vedrai con Renato Zero, vedrai
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