mercoledì 17 giugno 2009

Cento sedie, cento bicchieri d'acqua

«Il mio Petru è stato lasciato morire. C'era una sola ambulanza e ha portato via il 14enne. Mio marito è rimasto a terra per 30 minuti. Se era italiano sarebbe stato diverso, a noi ci lasciano finire così».

«Per 5 minuti ha parlato. Per 10, mi ha guardato fisso negli occhi e, quando io gridavo, lui scuoteva la testa e mi stringeva più forte la mano. Per mezz'ora il corpo di mio marito Petru è rimasto per terra e nessuno ha fatto niente. Ci guardavano tutti e c' era anche chi mi scattava fotografie. È arrivata un'ambulanza, ma non era per noi era per il bambino ferito. Due feriti un'ambulanza sola... per l'italiano».

«Se era italiano sarebbe stato diverso. Agli italiani noi romeni facciamo paura e ci lasciano morire».

«Mio marito è morto per 8 euro. Tanti erano i soldi che aveva in tasca. Tanti i soldi che racimoliamo ogni giorno e spediamo quasi tutto in Romania, dove c' è la mia bambina».

«Siamo alla stazione. Sentiamo gli spari. Petru mi afferra e dice: "Corri". Vedo il sangue, ma lui mi dice che è solo un graffio e che devo correre. Fino alla fine ha pensato a me, a salvare me... a lui non ha pensato nessuno e io non potevo fare niente».

[il più vicino ospedale al luogo dell'accaduto si trova a poche centinaia di metri: il Pellegrini]

Un anno fa due ragazzine rom di 11 e 12 anni furono inghiottite dal mare mosso a Torregaveta, e la foto delle polemiche fu questa:
















Non so cosa avrei fatto se mi fossi trovato lì. Mi viene in mente che nel 1978 a Napoli ce la suonavamo e ce la cantavamo così:
Vi dovete convincere signori miei che il londinese verace ragiona così: uno sconosciuto è sdraiato lungo il marciapiede davanti a me, forse è stato colto da malore, o forse gradisce semplicemente dormire per terra, in entrambi i casi il fatto non mi riguarda e pertanto io non ho né il dovere né il diritto d'intervenire, sicuramente il comune di Londra avrà predisposto un servizio per codesta incombenza. Dopo di che lo scavalca e quello muore.
Anche a Napoli il nostro pover'uomo finirebbe col morire, e già perché qualcuno comincerebbe a gridare Madonna 'O signore si è sentito male, portate una sedia, un bicchiere d'acqua. Ed in pochi minuti cento sedie, cento bicchieri d'acqua e mille persone soffocherebbero il nostro povero signore che finirebbe per morire d'asfissia, anche se contemporaneamente avrebbe la consolazione di morire d'amore.
[Luciano De Crescenzo, Così parlò Bellavista, pagg. 64 e 65]

4 commenti:

Nicug ha detto...

Molto poco da aggiungere, troppo da pensare. Mi vengono in mente le parole di Saviano sull'imbarbarimento e l'apatia della gente.

Anonimo ha detto...

tempo fa ho odiato un uomo intervistato da una tv locale al tempo in cui cominciarono a morire immigrati annegati che poi affioravano vicino alle spiagge deturpate da orrende casone vacanziere..mi chiedo ancora con chi se la stava prendendo(il sindaco,il morto, dio?) quando se ne uscì convinto che loro avevano ben il diritto di farsi un bagno lì, senza quelli..
saluti
m.ang

elena petulia ha detto...

Bravo, Angelo.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu