mercoledì 22 aprile 2009

To refurbish


Quando l'affamato Totò, in Miseria e nobiltà, sente pronunciare "cuoco", sogna a occhi aperti,
Cuoco, che bella parola.
La bella parola che oggi rimbalza nel cortile viene dall'America. Ed è un verbo. To refurbish. Rinnovare. Mettere a posto. Più o meno così dicono i dizionari. Nulla a che vedere con sly o con foxy. Insomma con furbo. Però a noi italiani, pur seguendo un'evocazione sbagliata, quel "refurbish" può finanche aggiungere qualcosa in più. Tipo: Rinnovare astutamente. Cosa c'entra?
Nel suo prossimo numero Newsweek racconta di come l'ex governatore di New York, Eliot Spitzer, stia cercando nuove forme di influenza sulla vita pubblica e nuovi canali di comunicazione come columnist. Racconta, Newsweek, che lo stesso Spitzer non nega che he's trying to refurbish his image.
Non so perché ma mi è venuto in mente Bassolino. Quando parla a Klauscondicio, quando va da Lerner, da Lilli Gruber, ad Annozero, e quando prepara questa cosa qui
Gli americani arrivano sempre prima.

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