Intorno a quella partita e alla sua attesa, Lorenzo Fabiano ha costruito un romanzo generazionale, nel quale rigorosa è la ricerca storica e gustosa la ricostruzione del clima con cui se ne andavano una dopo l'altra le domeniche: la passeggiata del mattino, il pranzo, lo stadio, il ritorno a casa, l'episodio di Attenti a quei due con Tony Curtis e Roger Moore, poi Novantesimo minuto e la telecronaca registrata di un tempo di una partita di serie A: scelta a sorpresa, quasi sempre la Juve.
Era l'Italia della Fiat 124 con i sedili in pelle rossa, l'Italia dell'austerity e della crisi energetica per l'aumento del prezzo del greggio.
Scrive Roberto Beccantini nella prefazione: «Se Italia-Germania 4-3 del 17 giugno 1970, doverosamente citata e romanticamente addobbata, aveva rappresentato la rivolta di massa contro i luoghi comuni che ci volevano - rispetto a tutti, ma soprattutto ai tedeschi, furbastri e scansafatiche, Inghilterra-Italia 0-1 del 14 novembre 1973 costituì un marchio d'orgoglio, un timbro d'onore di tutti quei migranti che i tabloid avevano preso a pizze in faccia ». Aldo, il protagonista della storia, ha una passione smisurata per tutto ciò che è british, solo che a Londra non c'è stato mai. È di Verona, dove Bobby Charlton ha chiuso la carriera in amichevole e dove Shakespeare s'è fatto voler bene. Aldo parte per Wembley con suo genero Vito, e in questo viaggio si compie, con sorpresa finale, anche parte della storia personale dell'autore. In postfazione interviste a Zoff e al figlio di Valcareggi.
(la Repubblica, 27 novembre 2015)
Scrive Roberto Beccantini nella prefazione: «Se Italia-Germania 4-3 del 17 giugno 1970, doverosamente citata e romanticamente addobbata, aveva rappresentato la rivolta di massa contro i luoghi comuni che ci volevano - rispetto a tutti, ma soprattutto ai tedeschi, furbastri e scansafatiche, Inghilterra-Italia 0-1 del 14 novembre 1973 costituì un marchio d'orgoglio, un timbro d'onore di tutti quei migranti che i tabloid avevano preso a pizze in faccia ». Aldo, il protagonista della storia, ha una passione smisurata per tutto ciò che è british, solo che a Londra non c'è stato mai. È di Verona, dove Bobby Charlton ha chiuso la carriera in amichevole e dove Shakespeare s'è fatto voler bene. Aldo parte per Wembley con suo genero Vito, e in questo viaggio si compie, con sorpresa finale, anche parte della storia personale dell'autore. In postfazione interviste a Zoff e al figlio di Valcareggi.
(la Repubblica, 27 novembre 2015)
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