Dallo Sharp delle cassettine ai lettori cd. Che poi diventeranno portatili. I grandi pezzi sentiti a Sanremo negli anni '90.
Ray Charles, Good love gone bad (1990)
Formula: c'è una serata in cui un artista straniero canta nella sua lingua uno dei pezzi in gara. Cuore, il supplemento dell'Unità, scrive: Razzismo a Sanremo, Ray Charles abbinato con Toto Cutugno. Solo che Ray Charles, quella canzone lì, la fa diventare proprio un'altra cosa.
Nccp, Pe' dispietto (1992)
La Lega Nord è nata da 3 anni. Canzone nella parlata napoletana su muri, barriere, differenze, diffidenze, incomunicabilità. Quello che i ministri non dicono. Ma va' che strano: vince il premio della critica.
Massimo Ranieri, Ti penso (1991)
Fra Perdere l'amore (che vince) e La vestaglia (che ingrifa), il grande Massimo Ranieri piazza questo manifesto della melodia sanremese. Uno fra i più semplici giri armonici che si insegnano a composizione. E però altro che Jovanotti e Baciami ancora.
Cristiano De Andrè, Dietro la porta (1993)
Ci sono novità, ci sono notti che per niente al mondo perderei. E poi si è perso lui. E oggi papà Fabrizio compirebbe 70 anni.
Giorgia, E poi (1994)
L'anno dopo Laura Pausini, ecco la sera in cui nasce Giorgia. La sera in cui Sanremo si tradisce e confessa che le cose migliori stanno nelle nuove proposte.
Carmen Consoli, Un amore di plastica (1996)
E infatti due anni dopo, nuove proposte, Carmen. Che diventerà quel che diventerà.
Elio e le storie tese, La terra dei cachi (1996)
La più grande dimostrazione di superiorià tecnica mai vista sul palco di Sanremo. La formula vuole che una sera si debba far sentire 1 minuto del pezzo. E loro suonano tutto il pezzo a velocità tripla per far stare 3 minuti in uno. L'orchestra prima ammattisce per stargli dietro, poi si alza in piedi a battergli le mani. Insuperabile.
Patty Pravo, E dimmi che non vuoi morire (1997)
Dove si dimostra che il più celebrato dei rocker italiani dà il meglio quando scrive ballate. Purissimo Vasco. In rete c'è pure il provino cantato da lui (e sai che bellezza se fosse un tono e mezzo sotto) con Gaetano Curreri.
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