Per la prima serata del festival 2010 bisogna passare dall'imperdibile Tieffemme.
Qui invece si prosegue col vintage.
Dal mangiadischi allo Sharp. Lo Sharp era quel cosone portatile con il maniglione e tante manopole, per la radio e per le cassettine.
'O festivàl anni '80 è dentro queste otto canzoni qui
Eduardo De Crescenzo, Ancora (1981)
Sale sul palco e non gli dai due lire in mano. Una figurina improbabile. Poi più andava avanti, più gli venivano 'e stingine contorcendosi dal dolore anche fisico della sua interpretazione, più non si restava indifferenti. E Renzo Arbore seduto in prima fila che commentò: stasera abbiamo trovato un grande interprete.
Vasco Rossi, Vita spericolata (1982)
Forse il caso più clamoroso di mito incompreso a Sanremo. Già era arrivato ultimo l'anno primo con Vado al massimo. Quando finisce di cantare, infila il microfono in tasca, esce e diventa Vasco.
Matia Bazar, Vacanze romane (1983)
Facevano i sofisticati e andavano molto. Moltissimo. Avevano svoltato rispetto ai giorni di C'è tutto un mondo intorno (peccato). Certo fra Toto Cutugno, padre Cionfoli, Sandro Giacobbe, Pupo e Bertin Osborne, sembravano dei giganti. In quel mondo trash lì presi una sbandata per Marco Armani.
Mango, Lei verrà (1987)
Intorno si dividevano fra chi voleva vincitore Eros Ramazzotti e chi tifava per il clarinetto di Renzo Arbore. E lui delicatino delicatino se ne sta al 14esimo posto, pochi mesi prima di dominare nei juke-box al mare con Bella d'estate.
Nino Buonocore, Rosanna (1987)
Anzi Ghosanna. Da non confondere con Rosehnna-Rosehnna dei Toto. Il musicista italiano che ha raccolto meno in termini di popolarità rispetto al suo valore. Uno che ha suonato con Chet Baker. Ed è la canzone che più ricorda il Napoli che stava andando a vincere lo scudetto.
Francesco Nuti, Sarà per te (1988)
C'era l'abitudine di far partecipare una volta un attore, una volta un comico. Infatti sfilavano i in gara vari Enrico Beruschi, Francesco Salvi, Marisa Laurito, Gigi Sabani. Ma Nuti non fu così. Nuti si affaccia e colpisce. E la sua canzone la canterà pure Mina. Oh, questo è l'anno in cui vince il grandissimo Massimo Ranieri.
Gino Paoli, Questa volta no (1989)
Uno che ha scritto le cose che ha scritto lui, torna al festivàl dopo 23 anni, con un pezzo così, e poi decide di non inciderlo neppure, e anzi lo regala a una delle donne della sua vita - Ornella Vanoni - a uno così quanti monumenti gli devi fare?
Mia Martini, Almeno tu nell'universo (1989) numero 1 Sanremo anni '80
La cosa più bella mai scritta da Bruno Lauzi, una delle 10 canzoni italiane di tutti i tempi. Stop.
(domani gli anni '90)
(qui gli anni '70)
1 commento:
concordo su tutta la linea, naturalmente eccezion fatta per Armani.
Ciao!!
Bruno
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