Un Lost al Sole. Riassunto delle puntate precedenti
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Il quinto episodio della seconda stagione
Ninì o Lily, Lily o Ninì. Se è vero che Ott aveva affidato il suo libro da tradurre alla signora Cangiano, adesso l'incontro con madame Tirabusceaux rimetteva tutto in gioco. Alla fine Ott prese una decisione. Tornò nel laboratorio e si fece restituire il volume. Lily non c'era, il suo assistente Rocky Roberts mormorò sono tremendo e ordinò alla ragazza delle pulizie di arrampicarsi sugli scaffali. Rocky la chiamò: Adrianaaa, Adrianaaa. Ma Adriana aveva mal di schiena. Se salgo lassù, mi spiezzo in due. Ott allora fece da solo. Prese il volume e se ne andò. Voleva solo correre da Ninì. Giunse alla porta di casa sua, bussò, e aprì un uomo. Ott ne fu spiazzato. Lei è? Sono il marito della signora Tirabusceaux. Il turzo. Quello che si faceva cosere il vestito. Ma a sentir lui, la vera storia era un'altra. L'uomo cominciò a raccontare. Un lungo sfogo che fissava l'inizio della sua disgrazia nel giorno del loro incontro. La guardai e mi innamorai. Lei mi guardò e mi disse: piaci anche a me. Una menzogna. Se lei mi amasse davvero, non mi esporrebbe a certe figuracce. Non mi taglierebbe i bordi del cappello, non mi infilerebbe del pane secco nella tasca della giacca, non mi straccerebbe il collo della camicia. E' una infame. Abusa della mia mitezza. Se vedesse e se sapesse cosa c'è dentro il mio cuore, si chiederebbe cosa sta facendo. Ma sul cuore lei ha uno strato di peli. Se mi amasse davvero, non mi farebbe prendere in giro dalla gente, non mi tirerebbe i peli dalle orecchie, non mi infilerrebbe la neve nella giacca e non mi scioglierebbe la lacca in testa.
Giunse alla fine con gli occhi lucidi. Un'infame, lo ripeto. E poi? E poi l'altro giorno, che vergogna, torno a casa e la trovo spettinata, abbracciata con un altro uomo. Si giustificò tentando di farmi credere che lui fosse lì per una terapia di coppia. Se mi volesse davvero bene, non mi metterebbe la colla nel pantalone né mi scriverebbe con del gesso dietro al cappotto che sono fesso.
Si ricompose, si scusò e disse a Ott, Non mi sono neppure presentato, mi perdoni, piacere, mi chiamo Francesco Formaggio, per gli amici Ciccio.
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