lunedì 23 novembre 2009
L'insostenibile leggerezza di Trenitalia
Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, un giorno spalancò il cuore ai napoletani. "Il nostro obiettivo finale, quando l'Alta velocità andrà a regime, consiste nell'offrire un servizio che dia l'opportunità di andare a teatro a Roma e tornarsene a dormire a casa". Uau, pensarono i napoletani, che si appuntarono su un foglietto la promessa e la data della messa a regime, 13 dicembre 2009.
Ci siamo, pensarono allora i napoletani il 23 novembre. Manca poco. Potremo andare a vedere Franca Valeri al Dell'Angelo o il Macbeth di Lavia al Quirino. Teniamo da parte i soldi, che ci andiamo. Ah, no, che peccato, non si fa in tempo: restano in cartellone fino al 13. Vabbe', dai, vuoi vedere che non ci sarà un altro spettacolo dal 14 dicembre a Roma: a costo di andare all'Eliseo a rivedere Orsini nella Tempesta di Shakespeare, sebbene a Napoli sia passato già. Ma sì, facciamolo, giusto per togliersi lo sfizio di andare a teatro a Roma e tornarsene a dormire a casa col treno... col treno... embe' sarà il treno dell'una, o sarà mezzanotte e mezza, ma anche se ne mettono uno alle 0.15 si fa una corsa in taxi, o sulla limousine che promettono di farti trovare in stazione, o il treno delle..., il treno delle...
Ecco. I napoletani che s'erano appuntati quella storia raccontata da Moretti su un foglietto, sono andati a smanettare sul sito di Trenitalia, scoprendo che dal 13 dicembre l'ultimo treno in Av da Roma e Napoli parte alle 21.29. E il teatro? Allora non ne avete aggiunto nessuno? Non solo non se n'è aggiunto nessuno, ma sparisce anche l'ultimo attualmente previsto (alle 22.13). Il prezzo è pure aumentato. Nell'arco della giornata, secondo quanto riferisce al momento il sito, tra Roma e Napoli non ci sono più Intercity né i vecchi Espresso. Insomma, o prendi l'Av o niente. Di certo non per andare all'Eliseo e tornare. Quel progetto non esisteva. A meno che. Per fortuna che il cinema Barberini e il cinema Farnese, nel fine settimana, aprono le sale anche al mattino.
Vecchie cose dette sui treni
Potrei sapere chi cura il marketing?
Let it be
FILM
L'arrivo di un treno nella stazione di La Ciotat (I fratelli Lumiere)
Café Express (regia di Nanni Loy)
A trenta secondi dalla fine (regia di Andrei Konchalovsky)
Train de vie (regia di Radu Mihaileanu)
Non ci resta che piangere (regia di Massimo Troisi e Roberto Benigni)
LIBRI
Paolo Rumiz, L'Italia in seconda classe (Feltrinelli)
Sandro Cappelletto, Altra Velocità (Giunti)
CANZONI
Adriano Celentano, Azzurro
Francesco De Gregori, I treni per Reggio Calabria
Nino D'Angelo, Maledetto treno
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
orticello: meno male che non faccio più il pendolare roma-napoli
allargando: che schifo
Perché oltre a scrivere articoli (o libretti) ironici e un po' sfottenti sui malfunzionamenti, le promesse mancate, l'arroganza etc. di Trenitalia non proviamo a stendere un elenco preciso di cose concrete da ottenere (es. ripristino e/o miglioramento delle dale d'aspetto nelle stazioni; ripristino dei carrelli portabagali; eliminazione della nominatività del biglietto AV; etc.)e su ciò raccogliere adesioni dei viaggiatori, delle associazioni dei consumatori, dei sindacati ferrovieri, di rappresentanti politici, etc. costringendo Trenitalia ad un confronto serio? Mi offro di collaborare
Posta un commento