mercoledì 8 luglio 2009
Tres Joly
Tutti conoscono la favola di Lance e di Livestrong. Armstrong è tornato al Tour de France dopo aver lasciato il ciclismo per qualche anno. Lo fa per promuovere la lotta al cancro e pensa di poter arrivare tra i primi 5. Ha il numero 22 che nella smorfia significa il pazzo, e in realtà un po' di follia c'è.
Tutti conoscono la favola di Lance, meno quella di Sebastien Joly, francese, nato non molto lontano dal Piemonte, 30 anni compiuti pochi giorni fa. Joly è un'ex grande speranza del ciclismo francese. Dieci anni fa vince la Parigi-Roubaix dei giovani e una tappa del Tour dell'Avvenire. Fa una carriera onesta, ma sotto le attese. Poi nel giorno del suo ventottesimo compleanno, dopo aver vinto una corsa che si chiama Parigi-Camembert, gli portano la diagnosi di certi accertamenti. Cancro ai testicoli.
Joly cerca di tenere tutto segreto. Corre ancora un paio di mesi. La cosa si viene a sapere. Lui racconterà: "Non volevo diventare l'Armstrong francese". Si opera. Va in terapia. Ci scherza su. Dice: "Ora la gente pensa che vincerò 7 Tour de France". Quello che era successo ad Armstrong dopo il tumore.
Joly torna in bici nel 2008. Vince di nuovo nel 2009: una piccola corsa in una città che si chiama Hayange. Ed è una vittoria che sul suo sito neppure commenta. Gli preme solo una cosa. Non avere tanta curiosità intorno. L'ha già detto. Non vuole essere l'Armstrong francese.
E' al Tour anche lui, in questi giorni. Per la prima volta dopo la malattia. Sul suo seguitissimo twitter (con un milione e 300 mila iscritti), è stato proprio Armstrong a ricordarne la storia, scrivendo: "Non sono l'unico sopravvissuto, se vedete Joly dategli una voce".
Oggi il Tour arriva a Barcellona, si va verso i Pirenei. Se in tv vedete uno con il numero 105, quello è Joly.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
bella storia. La segnalerò a quello del blog sport in translation
E Joly chi sarebbe?
Posta un commento