E comunque. Patrick, cioè Battiston, stava correndo verso la mia porta. Poco fuori l'area, o poco dentro, questo non importa, lui tocca la palla in corsa e la fa ballonzolare in avanti. Io non ero già più lì, ero addosso a lui, lo avevo abbattuto con un colpo dell'anca quando era troppo tardi per prendere il pallone e ancora troppo presto per pentirsi. La palla era fuori. La prima cosa che davvero mi importava. Cioè. Ci stavamo giocando il posto in finale, la finale della Coppa del mondo del 1982. Francia 1, Germania ovest 1. Figurarsi se volevo prendere gol a mezz'ora dalla fine. Janvion e Rochetau si avvicinarono a Battiston che se ne stava sdraiato a terra, poi arrivarono medici, massaggiatori, tutta quella banda lì. Io andai a recuperare il pallone e lo sistemai nell'area piccola: c'era da battere una rimessa dal fondo, era quello il mio lavoro.
Chi piangeva, chi infilava un dito nella bocca del francese, mi hanno poi detto che aveva degli spasmi, si contorceva, non lo so, non fatemele vedere quelle immagini. Adesso no. Potrei vergognarmi di me, di me che non mi avvicinai per verificare come stava l'uomo che avevo colpito, mentre anche l'arbitro se ne andava in giro per il campo, senza chiamare la barella, senza neppure un cartellino giallo per me. Gli tenevano il polso, il suo respiro non era più regolare, vidi che lo portavano via sdraiato, la testa chinata su un lato, e io pensai che si stava perdendo un mucchio di tempo, volevo calciare, rinviare e ricominciare. La cosa che conta nel calcio è spaventare l’avversario, intimidirlo. L'attaccante deve pensare che il portiere è un drago volante, che io sono un drago volante, agile come un diavolo. L'area di rigore è mia. La porta è un tempio sacro. Non poteva essere Battiston il primo a cui fare un'eccezione. Gli andai dritto addosso, e adesso giochiamo. Ne prendemmo due nei tempi supplementari, ne segnammo due quando pareva finita: 3 a 3. Rigori. Lo parai a Bossis e a Six. In finale c'eravamo noi, a questo pensavo quando nello spogliatoio ci dissero che Patrick aveva perso conoscenza, aveva due vertebre incrinate e aveva perso due denti. Erano tutti in silenzio, nessuno aveva voglia di parlare, che razza di aria è mai questa, pensai, e dissi che a quel Battiston gli avrei pagato io una dentiera d'oro. Non fatemele rivedere quelle immagini, non adesso che di Patrick sono amico.
Mia madre al telefono mi disse che in tv le era parso un incidente gravissimo, quel povero ragazzo, ripeteva, quel povero ragazzo. I francesi fecero peggio di lei per farmi sentire in colpa. I loro giornali mi definirono un mostro di professione, Le Figaro chiese ai lettori di indicare il tedesco più odiato di tutti i tempi. Ovviamente vinsi io. Secondo Hitler. Mi trasformarono in un simbolo della Germania da odiare. Che cosa ne sapevo io della storia tedesca, della nostra immagine agli occhi degli stranieri? Niente. Ero l'uomo più apolitico che ci fosse in tutta la nazione. All'improvviso diventai il simbolo di una vittoria disonorevole ottenuta contro la Francia, il simbolo di un nuovo sentimento antitedesco. E allora dissi quello che dissi, che Battiston era diventato famoso dopo l'incidente, mentre io lo ero già.
La finale del 1986: Germania-Argentina |
Il rigore parato a Bossis nella semifinale con la Francia del 1982 |
(Come per l’intera serie, le parole liberamente attribuite a Harald Schumacher sono state ricostruite attraverso libri, interviste e altre fonti storiche, e sono tutte ispirate a fatti realmente accaduti)
1 commento:
La mia infinita lode va a questo profondo incantatore che vale la pena emulare. Grazie dottore. Ciao ragazzi mi chiamo Donna 38 vivo nella zona della baia di San Francisco in California. La mia vita emotiva ha preso una grande svolta ed è stata benedetta da quando sono stata indirizzata a lui da un amico di famiglia che è diventata una sorella, il dolore era così insopportabile, mi ha traumatizzato perché stavo soffrendo, ho avuto notti difficili che mi hanno quasi reso infelice per circa un anno prima del mio incontro con il dottor Egwali che mi ha aiutato a far rivivere ciò che pensavo fosse sparito. Credo che all'inizio ero anche incredulo a causa dei miei vari incontri con un certo numero di incantatori e siti Web tutti sul punto di riportare il mio adorabile marito da me, sono sempre stata forte e sapevo che doveva esserci un posto affidabile per aiutare il mio trauma coniugale per questo ha davvero portato così tanto caos. Kathy ha trovato l'articolo del dottor Egwali e me l'ha dato, l'ho contattato e gli ho spiegato cosa stavo passando, ha detto che doveva eseguire alcuni riti di cui erano seguite tutte le procedure necessarie, da quando quei riti sono stati fatti la nostra vita è stata così colorato, da allora è stato il mio marito ideale e amorevole nei confronti di me e dei nostri figli. Grazie ancora Dottore, puoi unirti a lui su uno di questi mezzi ed essere un'anima felice mentre spero di trovare fortuna!
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