Harrison amava le automobili e la Formula uno, al calcio semmai era più legato John. Il suo papà era stato tifoso dei Reds, lui da ragazzino - a 11 anni - aveva disegnato su un foglio un'azione della finale di Coppa d'Inghilterra fra Arsenal e Newcastle (1952), per farne anni dopo la copertina di Walls & Bridges. Era un omaggio a Jackie Milburn, pare, il Wor Jackie con il nove in bianconero dietro la schiena. Nove, numero cui Lennon finì per legarsi, come si deduce dalle canzoni Revolution 9, The One After 909 e #9 Dream.
Alla mitologia pallonara di Anfield, John si rivolse quando inserì il nome del grande manager Matt Busby in Dig it, una cantilena sulla lettera B. Così come pare fosse stata sua l'idea di ritrarre sulla copertina dell'album Sgt. Pepper il volto di Albert Stubbins, centravanti del Liverpool fine anni 40-inizio anni '50, piazzato fra Marlene Dietrich e Lewis Carroll. Gli piaceva il nome, si disse così.
La ricostruzione del tifo dei Beatles è uno zigzag fra le incertezze. Si racconrava che fosse del Liverpool anche Ringo Starr, non tanto per testimonianze dirette sulla sua fede calcistica, anzi, ci sono sospetti che eventualmente lo spingono verso l'Arsenal; quanto perché i suoi figli hanno poi avuto una tessera ad Anfield Road. Infine Paul, altro bel dilemma. Era in tribuna a Wembley per la finale di Coppa d'Inghilterra del '68, l'Everton in campo, battuto dal West Bromwich Albion. I suoi in famiglia erano schierati. Ma anni dopo, quando in Europa dominava il Liverpool, Linda si fece sfuggire che a casa facevano il tifo per i Reds davanti alla tv bevendo vino. Circostanza questa che a pensarci bene potrebbe rafforzare la tesi dei complottisti, il vero Paul è morto, la sua vita è vissuta da un sosia, eccetera eccetera. D'altra parte, Paul ci mette del suo per confonderci le idee. Quando Rafa Benítez portò il Liverpool di nuovo fino in fondo, McCartney diede un'intervista a Radio Merseyside: "È vero che tifo Everton, ma ho la dispensa papale. Della questione cattolici-protestanti non me ne importa niente e ho appena conosciuto Dalglish, perciò se il Liverpool va in finale di Champions io tifo per la squadra della mia città". Non proprio un'uscita da evertonian puro, ecco.
Si è sbilanciato nel tempo il solo Pete Best, batterista prima dell'arrivo di Ringo. Quattro anni fa raccontò in un'intervista che John era il più appassionato di tutti nel giocare a calcio durante le pause delle prove. E ammise: "A me, fin da bambino, dissero che la mia squadra doveva essere quella vestita di blu". L'Everton. Fine della storia.
Di più non si sa. Inutile chiedersi veramente chi stava di qua e chi di là, oggi che Everton e Liverpool tornano ad affrontarsi in campionato. Il solo che abbia davvero vinto il derby in città, a questo punto resta Brian Epstein, il manager che ai quattro impose di non parlare mai di calcio in pubblico. Per non dividere i fan. Un genio. E noi qui, ancora oggi, a chiederci per chi facessero il tifo i Beatles.
La ricostruzione del tifo dei Beatles è uno zigzag fra le incertezze. Si racconrava che fosse del Liverpool anche Ringo Starr, non tanto per testimonianze dirette sulla sua fede calcistica, anzi, ci sono sospetti che eventualmente lo spingono verso l'Arsenal; quanto perché i suoi figli hanno poi avuto una tessera ad Anfield Road. Infine Paul, altro bel dilemma. Era in tribuna a Wembley per la finale di Coppa d'Inghilterra del '68, l'Everton in campo, battuto dal West Bromwich Albion. I suoi in famiglia erano schierati. Ma anni dopo, quando in Europa dominava il Liverpool, Linda si fece sfuggire che a casa facevano il tifo per i Reds davanti alla tv bevendo vino. Circostanza questa che a pensarci bene potrebbe rafforzare la tesi dei complottisti, il vero Paul è morto, la sua vita è vissuta da un sosia, eccetera eccetera. D'altra parte, Paul ci mette del suo per confonderci le idee. Quando Rafa Benítez portò il Liverpool di nuovo fino in fondo, McCartney diede un'intervista a Radio Merseyside: "È vero che tifo Everton, ma ho la dispensa papale. Della questione cattolici-protestanti non me ne importa niente e ho appena conosciuto Dalglish, perciò se il Liverpool va in finale di Champions io tifo per la squadra della mia città". Non proprio un'uscita da evertonian puro, ecco.
Si è sbilanciato nel tempo il solo Pete Best, batterista prima dell'arrivo di Ringo. Quattro anni fa raccontò in un'intervista che John era il più appassionato di tutti nel giocare a calcio durante le pause delle prove. E ammise: "A me, fin da bambino, dissero che la mia squadra doveva essere quella vestita di blu". L'Everton. Fine della storia.
Di più non si sa. Inutile chiedersi veramente chi stava di qua e chi di là, oggi che Everton e Liverpool tornano ad affrontarsi in campionato. Il solo che abbia davvero vinto il derby in città, a questo punto resta Brian Epstein, il manager che ai quattro impose di non parlare mai di calcio in pubblico. Per non dividere i fan. Un genio. E noi qui, ancora oggi, a chiederci per chi facessero il tifo i Beatles.
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