venerdì 8 novembre 2013

La donna che dormiva in libreria

Pensavo qualche giorno fa a un regalo da fare. Un regalo per una donna. Di certo non un libro perché pare ne legga tanti, e per una persona del genere alla  fine non sai che titolo scegliere, magari ce l'ha già, magari non le interessa. E' una donna che conoscete, ne avrete sentito parlare. Ne hanno scritto la settimana scorsa i giornali locali veneti, poi la sua storia è stata ripresa dai quotidiani nazionali, anche online. E' una signora che ogni giorno entra alla libreria Feltrinelli di Padova, getta uno sguardo alle ultime uscite, sfoglia qualche pagina, poi va a farsi un riposino sul divano (dettaglio che già me la rende simpatica). Lo fa da dieci anni. Dieci anni.
Una donna che descrivono come garbata e semplice. Quando s'addormenta, riferivano i giornali, a volte russa. Bello. Un dettaglio. Eppure nella ricostruzione mancava un elemento decisamente più centrale del suo russare. Il nome.
Non per privacy era omesso. Pare che il suo nome non lo conosca nessuno. Nessuno si è mai avvicinato a lei, ed è stata sicuramente la cosa più rispettosa da fare. Perciò pensavo che a questa donna vorrei fare un regalo, sebbene un regalo sia sempre una piccola forma di invadenza, è una parte di te che va occupare uno spazio dell'altro. Mi sono illuso però che il mio regalo le sarebbe gradito, del resto lei ama leggere, è un regalo in linea, chi lo sa forse mi ringrazierebbe con un sorriso. Ecco. Mi piacerebbe andare a Padova, entrare in libreria e regalarle una parola.

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