giovedì 2 maggio 2013

Il senso di Ben Kingsley per il ghiaccio


Ci sono volti di attori che col tempo si sovrappongono ai loro personaggi. Uno guarda Zingaretti in Romanzo di una strage e non riesce a evitare di pensare che a deporre in tribunale non sia lui, bensì il commissario Montalbano. Esistono ruoli che catturano, che provano a farti prigioniero per sempre. Come nei videgames di Mario Bros: quei ruoli ti sparano palle di ghiaccio addosso e ti congelano. Più sono riusciti, più ti sequestrano.
Ben Kingsley lo sa. Lo sa meglio di tutti. A 39 anni gli cuciono addosso la tunica di Gandhi. Addirittura. Otto Oscar al film, compreso uno per lui, che come Mahatma vince pure Golden Globe, Oscar inglese (Bafta) e un po’ di premi assegnati dai critici di mezzo mondo. L’icona della pace sulla terra prende la sua faccia.
E’ una maschera che rischia di inghiottire Ben. Lui se ne accorge, ci mette 9 anni a capire il tranello, ma ne esce escogitando il miglior piano possibile. Scappa prima che la neve diventi ghiaccio che paralizza. Così, se c’è un ruolo da fetentone, Ben va a prenderlo. Lo pretende. Lo incarna. Si toglie Gandhi dalla faccia. Per intero. Fino all’ultimo residuo di polvere. Diventa un gangster in Bugsy, un mafioso ne I signori della truffa. C’era tanta razione di bontà in Gandhi che Ben sente di dover spalmare altrettanta cattiveria per il resto dei suoi film. Stupra in La morte e la fanciulla, va alla forca nei panni del Fagin di Oliver Twist, è lo spietato zio Nizam del Prince of Persia.
E arriviamo a oggi. All’ultima interpretazione. Il film è Iron Man 3. Lui si presenta come il grande nemico del vanitoso supereroe Marvel. Il Mandarino. Il terribile Mandarino. Una maschera che è un calco di Bin Laden. Solo che per Ben Kingsley ormai sono passati 22 anni da fetentone. E 22 anni da fetentone si fanno sentire. Sono abbastanza. Compensano quelli vissuti da Mahatma. 1983-2013, tanto è durato il viaggio da Gandhi fino a Bin Laden. Un cerchio che si chiude. Anche questo Ben ha capito in tempo. Chi non ha visto Iron Man 3 non merita spoiler. Ma se il Mandarino è il personaggio che è, c’entra il senso di Ben Kingsley per la fuga dal ghiaccio che congela. Cattivo, forse, mai più.

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