Ci sono volti di attori che col tempo si
sovrappongono ai loro personaggi. Uno guarda Zingaretti in Romanzo di una strage e non riesce a evitare di pensare che
a deporre in tribunale non sia lui, bensì il commissario Montalbano. Esistono
ruoli che catturano, che provano a farti prigioniero per sempre. Come nei
videgames di Mario Bros: quei ruoli ti sparano palle di ghiaccio addosso e ti
congelano. Più sono riusciti, più ti sequestrano.
Ben Kingsley lo sa. Lo sa meglio di
tutti. A 39 anni gli cuciono addosso la tunica di Gandhi. Addirittura. Otto
Oscar al film, compreso uno per lui, che come Mahatma vince pure Golden
Globe, Oscar inglese (Bafta) e un po’ di premi assegnati dai critici di mezzo
mondo. L’icona della pace sulla terra prende la sua faccia.
E’ una maschera che rischia di inghiottire Ben. Lui se ne accorge, ci mette 9 anni a capire il tranello, ma ne esce escogitando il miglior piano possibile. Scappa prima che la neve diventi ghiaccio che paralizza. Così, se c’è un ruolo da fetentone, Ben va a prenderlo. Lo pretende. Lo incarna. Si toglie Gandhi dalla faccia. Per intero. Fino all’ultimo residuo di polvere. Diventa un gangster in Bugsy, un mafioso ne I signori della truffa. C’era tanta razione di bontà in Gandhi che Ben sente di dover spalmare altrettanta cattiveria per il resto dei suoi film. Stupra in La morte e la fanciulla, va alla forca nei panni del Fagin di Oliver Twist, è lo spietato zio Nizam del Prince of Persia.
E’ una maschera che rischia di inghiottire Ben. Lui se ne accorge, ci mette 9 anni a capire il tranello, ma ne esce escogitando il miglior piano possibile. Scappa prima che la neve diventi ghiaccio che paralizza. Così, se c’è un ruolo da fetentone, Ben va a prenderlo. Lo pretende. Lo incarna. Si toglie Gandhi dalla faccia. Per intero. Fino all’ultimo residuo di polvere. Diventa un gangster in Bugsy, un mafioso ne I signori della truffa. C’era tanta razione di bontà in Gandhi che Ben sente di dover spalmare altrettanta cattiveria per il resto dei suoi film. Stupra in La morte e la fanciulla, va alla forca nei panni del Fagin di Oliver Twist, è lo spietato zio Nizam del Prince of Persia.
E arriviamo a oggi. All’ultima
interpretazione. Il film è Iron Man 3. Lui si presenta come il grande nemico
del vanitoso supereroe Marvel. Il Mandarino. Il terribile Mandarino. Una
maschera che è un calco di Bin Laden. Solo che per Ben Kingsley ormai sono
passati 22 anni da fetentone. E 22 anni da fetentone si fanno sentire. Sono abbastanza. Compensano quelli vissuti
da Mahatma. 1983-2013, tanto è durato il viaggio da Gandhi fino
a Bin Laden. Un cerchio che si chiude. Anche questo Ben ha capito in tempo. Chi
non ha visto Iron Man 3 non merita spoiler. Ma se il Mandarino è il personaggio
che è, c’entra il senso di Ben Kingsley per la fuga dal ghiaccio che congela.
Cattivo, forse, mai più.
Nessun commento:
Posta un commento