mercoledì 5 agosto 2009

pev chi pavla la sinistva


Non avendo voce a Montecitorio né a Bruxelles, nel tentativo apprezzabile di costruire e far sentire una voce left winger della politica italiana, Sinistra e Libertà attraverso il proprio sito chiede di scegliere i temi su cui il partito (nasce a settembre) si dovrà impegnare per battaglie e iniziative di legge popolare.
Dal sito avanzano 16 proposte: se ne possono votare 5. Un ammortizzatore sociale per i precari. La messa in sicurezza delle scuole nelle zone sismiche. Il potenziamento dell'energia eolica e del fotovoltaico. I diritti delle unioni civili. La moratoria dei licenziamenti. E altro. Tutti temi da cui emergono con chiarezza radici tradizioni e topoi delle forze che compongono Sinistra e Libertà, e cioé i verdi, i socialisti e il movimento di Vendola. Bene.


Poi mi sono messo nei panni di un nuovo elettore da conquistare, ché immagino sia anche un po' lo scopo di una forza al 3 per cento, senza voce a Montecitorio né a Bruxelles. E su 16 proposte ne ho trovate 2 che mi sembravano pensate giusto per quello scopo lì, chi lo sa, immaginate da un guru della comunicazione, o da un ufficio marketing. Due proposte che mi sembravano le più facilmente spendibili, quelle da impugnare se proprio devi sceglierne 2 e portarle dentro la sala del mio quartiere, affollata dalla gente che conosco io, quelle facce lì.
Uno: destinare una parte dei soldi per il ponte sullo stretto di Messina al finanziamento di mille nuovi treni per i pendolari. Due: l'abolizione del canone Rai. Bene.
Ora guardiamo i risultati del sondaggio.
Le due proposte che avevo giudicato non solo come le più facilmente comunicabili, ma pure come le più vicine alla visione "magari è un bene ricominciare dalle piccole cose"; ecco, quelle lì, sono agli ultimi due posti.
Ora. Ci sono 3 ipotesi possibili. La prima: mi sto trasformando in un comico ligure un po' qualunquista. La seconda: al sito di Sinistra e Libertà si collegano e votano solo i militanti delle forze che già raggiungono quel 3 per cento. La terza: la priorità della classe operaia italiana è montare un pannello fotovoltaico sul tetto di casa per raggiungere in 10 anni la soglia del 30 per cento di energia rinnovabile.
Non so scegliere quale delle 3 ipotesi sia la più terrificante.

1 commento:

d.l. ha detto...

la seconda che hai detto...