mercoledì 22 giugno 2011

I 30 anni di you cannot be serious

Dall'altra parte della rete c'era Tom Gullikson, ma è un dettaglio. Perché poteva esserci chiunque. Primo turno del torneo, terzo set. A John McEnroe chiamano una palla fuori, lui fa il pazzo, se la prende col giudice di linea, poi va dall'arbitro Ted James e gli dà del pidocchio, fino a quando dice una cosa e si accorge che funziona.
Quella frase.
La frase.
Diventerà un tormentone per tutti gli arbitri da contestare. Diventerà il titolo della sua autobiografia.
You cannot be serious.
McEnroe la inventa lì, sul prato di Wimbledon. Oggi sono trent'anni esatti.


Gli danno una multa di 1.500 dollari, rischia l'espulsione dal torneo, poi invece il torneo lo vince, mettendo fine alla dittatura di Borg. Ma Wimbledon gli nega l'ammissione al club che tocca a chi alza la coppa. Lui dice che non gliene frega niente e diserta la cena finale: "La sera voglio stare con gli amici e la famiglia, mica con quel gruppo di cadaveri che hanno dai 70 agli 80 anni e che ti dicono che ti stai comportando male".
Quando l'anno dopo rivinse, alla cena ci andò.

3 commenti:

ecudielle ha detto...

adorabile

Loffenheim ha detto...

pensa cosa ci saremmo persi se nel 1981 ci fosse già stato l'occhio di falco

ac ha detto...

@ ecudielle
imbattibile

@panchester
avrebbe insultato pure l'occhio