sabato 19 dicembre 2009

Colpa vostra e delle vostre pretese


Per i ritardi di questi giorni sull'alta velocità al nord, l'ad delle Ferrovie dello stato Mauro Moretti dice di non sentirsi in colpa. Alla Stampa descrive come imprevisti le proteste dei pendolari torinesi, definendo tutto ciò una storia esilarante. Questa storia, seppure fosse esilarante, è tutt'altro che un imprevisto. Perché le stesse proteste, per gli stessi motivi, si ripetono da tempo sulla tratta Roma-Napoli e Napoli-Roma. Dunque le Ferrovie sapevano che il problema si sarebbe presentato, o che almeno poteva presentarsi. Aggiunge Moretti: io non sono obbligato né a fare questi treni né a prevedere la possibilità di fare gli abbonamenti. I miei conti devono quadrare.
A Repubblica lo dice, se possibile, in maniera persino più sprezzante.
Se fallisce questa azienda, alla fine si va tutti a piedi.

Ma è la stessa azienda dei cosiddetti telefoni d'oro.
A parte il fatto che già adesso per andare da Roma a Napoli dopo le 21.30, devo andarci a piedi. Non è un iperbole per dire che dovrei salire su un treno diverso dall'Av, tipo un Intercity o un Eurostar. No, dico proprio a piedi. Perché non esistono più treni in partenza dopo quell'ora. Ma Trenitalia spa è il gestore per le ferrovie dello stato del trasporto di passeggeri e merci, che è al 100 per cento di proprietà dello stato, dunque un servizio pubblico. Servizio pubblico. Fra due delle prime 3 città d'Italia non può finire alle 21.30. Credo.
Tornando ai ritardi al nord, Mauro Moretti ha capito qual è il problema di questi giorni.
Il problema è che i passeggeri hanno, di fatto, rallentato la corsa del Frecciarossa. Moltissimi viaggiatori sono saliti a Torino e hanno protestato con forza perché volevano un posto assegnato anche senza prenotazione
la foto l'ho pescata da Cairoli, pure lui sensibile al tema

Vecchie cose dette sui treni
L'insopportabile leggerezza di Trenitalia
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