Figurarsi se un backstage che si muove e parla come Marco Marfè, non ingolosiva il villaggio globale tv affamato di un "frizzantino" da deridere. All'inizio fu così persino con Jovanotti. Macco Marfè è la declinazione neomelodica di "Chance Giardiniere", il candido Peter Sellers del film cult "Oltre il giardino", scaraventato nel mondo che aveva visto solo in tv e, quindi, preso per modello dopo anni di clausura. Ora Marfè-Sellers prepara lo sbarco a Sanremo, un cortocircuito che si chiude idealmente proprio dove Nilla Pizzi diceva d'essere nata come gloria. «Prima non esistevo». Dovette piazzarsi prima e seconda al Festival del '51, e adesso le porte si aprono a una star involontaria. «Un giorno la barbarie del Musichiere o di Campanile sera ci apparirà l'aspetto irrecuperabile di un'epoca felice», lo scriveva Umberto Eco, ed era il '61. Ecco perché la tv non cambierà, mentre forse Marfè imparerà a cantare in inglese, se lo vorrà. Oppure un giorno farà come Forrest Gump, fermerà la corsa dietro cui in tanti si sono accodati, e dirà basta, raccontando con un sorriso d'essere un po' stanchino e di voler tornare a casa.
(Repubblica Napoli, 13 febbraio 2009)
(Repubblica Napoli, 13 febbraio 2009)
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