«Nel 1980 avevo 14 anni — spiega l'autore — e il 5 luglio, un adolescente come me poteva fare solo una cosa: vedere quella partita. È stato un evento generazionale». Carotenuto svela così la genesi del suo ultimo romanzo. «Lo sport è un grande contenitore di storie e se è vero che la trama di una storia viene trascinata da un conflitto, cosa c'è di più conflittuale di un incontro sportivo? ». E così il tennis («uno dei miei sport preferiti insieme con ciclismo, pallanuoto e calcio»), vissuto come «lo scontro tra due solitudini», diventa il pretesto per mettere in scena la solitudine del protagonista Warren Favella, un undicenne, introverso e problematico. «Scrivendo poi mi sono accorto — rivela Carotenuto — che una partita di tennis è la riproduzione di uno dei meccanismi narrativi più frequenti: il dialogo. La pallina che rimbalza da ogni parte del campo è un dialogo». E al dialogo, pagina dopo pagina, viene obbligato anche Warren: il dialogo con la madre, con Cicca, con la maestra. E proprio attraverso il dialogo il piccolo protagonista della "Grammatica del bianco" riesce a vincere la sua vocazione alla solitudine.
Un libro che insegna che nessuno è infallibile, che i particolari sono importanti, che si può scegliere, che le parole possono essere un rifugio, che la società impone ai nostri figli di sapere e di dimostrare la propria conoscenza, ma che c'è anche chi, come Warren, si ribella alla vita ordinata («la vita di quelli che attraversano sulle strisce pedonali, con la mano al papà») e si crea un suo mondo. Un libro sui sentimenti e su quanto sia difficile e bello essere vulnerabili.
(su Repubblica Napoli, 4 novembre 2014)
Un libro che insegna che nessuno è infallibile, che i particolari sono importanti, che si può scegliere, che le parole possono essere un rifugio, che la società impone ai nostri figli di sapere e di dimostrare la propria conoscenza, ma che c'è anche chi, come Warren, si ribella alla vita ordinata («la vita di quelli che attraversano sulle strisce pedonali, con la mano al papà») e si crea un suo mondo. Un libro sui sentimenti e su quanto sia difficile e bello essere vulnerabili.
(su Repubblica Napoli, 4 novembre 2014)
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