sabato 9 gennaio 2010

Con quella faccia da straniero

Sulla prima pagina del Corriere di oggi, Isabella Bossi Fedrigotti parla di condivisibile buon senso a proposito delle nuove regole scolastiche firmate Gelmini, che prevedono l'introduzione di un tetto del 30% per gli studenti stranieri in classe. Lo giudica un provvedimento urgentissimo affinché istruzione e integrazione possano andare di pari passo. Dei bambini stranieri scrive:
Ovvio, infatti, che in una classe nella quale raggiungono o superano il 50 per cento, tengono a giocare, a fraternizzare con i bambini che vedono in qualche modo simili a loro, a maggior ragione se in sovrannumero; e la mescolanza vera, proficua, indispensabile per un futuro di convivenza armoniosa resta un miraggio.
La prima parola usata è ovvio. Se ovvio non lo trovate, chiedetevi cosa c'è in voi che non va. Una delle cose che non vanno è non trovare riscontro di ragionamenti analoghi a posizioni invertite. E cioè: nel caso in cui siano gli studenti italiani sopra il 50%, come forse accade nella stragrandissima maggioranza dei casi, la mescolanza vera, proficua e indispensabile, ci interessa lo stesso oppure no?

Nessun commento: