Non voglio fare un discorso di integrazione, di compassione, di modernità. Non voglio fare nemmeno un discorso politico: mi limito ad ascoltare il silenzio del premier e ad osservare come quella della Chiesa sia l'unica voce che si sente. Voglio fare un discorso che anche Bossi e Maroni capiranno: servono, questi immigrati? Raccolgono i pomodori, le arance, l'odierno cotone per due euro? Allora delle due l'una: se servono conviene dargli un tetto e una pastiglia di sapone, un paio di pantaloni e magari una scuola per i figli, così ci si assicura anche la generazione successiva. Se non servono avanti: si facciano sotto i calabresi disposti a lavorare alle stesse condizioni. Si accettano anche immigrati dalle regioni limitrofe, persino pendolari long distance dal Veneto, gli si pagherà la trasferta. Qual è la politica di governo in materia? Chi deve coltivare i nostri campi? E più nello specifico: chi controlla il racket? Quali mafie mettono bombe, intimidiscono e lucrano sul terrore? C'è qualcuno che voglia occuparsi della Calabria, del Sud, dei criminali che spadroneggiano o il progetto è sganciare l'Italia a Sud di Roma, segandola con un canale tipo Suez? Però che buona idea. Altro che ponte sullo Stretto. Pensate quanti appalti, quanti posti di lavoro. Quanti voti alle prossime elezioni. Ecco, sì. Seghiamola e spingiamola un po' in giù. Distante che non si senta il rumore degli spari, né la puzza.[concita de gregorio, l'unità]
sabato 9 gennaio 2010
Grazie Concita
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1 commento:
grazie a te, divano, per l'indispensabile suggerimento!
saluti
m.ang
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