I quotidiani napoletani di oggi raccontano del tour elettorale di Gianni Lettieri (candidato sindaco Pdl in città) nel suo quartiere d'origine, San Lorenzo-Vicaria. San Lorenzo è il cuore del centro antico, mentre la Vicaria, a Napoli, la chiamiamo anche Vasto. E allora diventa maschile. Il Vasto. Non è distante dalla stazione centrale, anzi direi che è proprio lì, a pochi passi. Via Carriera Grande, per esempio, è il luogo d'insediamento di una folta comunità cinese. Fino a 4-5 anni fa erano un migliaio di persone, ora saranno anche di più, titolari di circa 200 negozi, in prevalenza di abbigliamento, riuniti anche in un sindacato da quando le rapine ai loro danni erano aumentate. Qualche anno fa furono pure protagonisti di una protesta pubblica.
Bene. Oggi i giornali napoletani raccontano che Gianni Lettieri s'è fermato nel palazzo in cui giocava da bambino, evvabbè. Si è detto emozionato, evvabbè, "ma anche dispiaciuto". E perché dispiaciuto, perché? Eeeh, dice, "perché dove c'erano negozi di persone che conoscevo, ora ci sono cinesi, extracomunitari. Sono un po' basito per quello che ho trovato". Basito.
A nessuno ovviamente sfugge il valore strumentale e propagandistico della frase in campagna elettorale. I cinesi, capito, no? Ma se il candidato sindaco Lettieri, che è stato presidente degli industriali napoletani dal 2004 al 2010 - sei anni: dal 2004 al 2010 - si dice basito perché nel suo quartiere - il suo - trova dei cinesi anziché i negozi delle persone che conosceva da bambino, allora verrebbe da chiedergli come a Noodles, senza offesa ma che hai fatto in tutti questi anni?
2 commenti:
E dov'era? A cofecchiare con il Pd per fare il sindaco di Napoli. Accadeva appena pochi mesi fa.
Anonimooooooo, la tua zampata
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