Trent'anni fa usciva Ricomincio da tre, e fu una cosa pazzesca per noi adolescenti napoletani, finalmente liberi di ridere delle nostre timidezze e di una certa Napoli. Lo fu non solo per noi, evidentemente, perché il film d'esordio di Massimo Troisi rimase nei cinema di tutt'Italia per quasi due anni. Chi non l'ha mai visto, lo recuperi.
Per celebrare l'anniversario, un'associazione chiamata Napolibuona ha fatto sapere al mondo di aver creato la pizza Troisi. E' abbastanza normale che fra gli ideatori di una pizza ci sia un pizzaiolo (si chiama Gino Sorbillo), più irrituale che ci sia un ex assessore provinciale, Francesco Borrelli, che non è un omonimo dell'assessore di cui nel cortile s'è parlato in passato, ma esattamente lui: quello delle ronde e della tassa su 'O sole mio.
Ora. Mi dovete credere. Sulla vista degli occhi. Io non ce l'ho con Borrelli. Anzi: mi sta simpatico. Lo trovo dadaista, parola che adesso si porta molto. Trovo che sia coraggioso nell'esporsi e far sapere che sotto al numero 3 c'è mozzarella di bufala dop con pomodorino sammarzano essiccato al sole; che sul lato sinistro c'è della zucca napoletana biologica leggermente piccante coperta da ricotta di pecora di Moiano, e sotto uno spicchio di sugo di pomodoro sammarzano dop con pomodorino del piennolo di Ercolano, mentre a destra svetta del pesto di basilico vesuviano con pancetta di maiale nero casertano e fave biologiche del Vesuvio.
Ecco. Non sarebbe giusto attribuirsi la conoscenza di un eventuale parere di Massimo Troisi, nessuno può sapere cosa avrebbe detto lui, che sull'idea di una Napoli pizza e mandolini ha costruito memorabili momenti.
Però cosa avrebbe detto Totò, quello si sa.
2 commenti:
questo borrelli non lo conoscevo
piccoli borghezi crescono al sud?
No, questo no. Non direi un Borghezio. E' una persona mite. Gli scrivono male i testi.
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